Gazzetta di Reggio

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Spanky disperso sull’A1, trovato a Como grazie al microchip

Spanky disperso sull’A1, trovato a Como grazie al microchip

L’incredibile storia della famiglia di Scandiano coinvolta in un grave incidente: il cagnolino è stato salvato da un camionista che lo ha recuperato in una piazzola

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SCANDIANO (REGGIO EMILIA). Se Spanky è tornato a casa, tra le braccia dei suo proprietari, lo si deve soprattutto al microchip. Oltre che a una bella dose di fortuna che ha toccato lui e la sua famiglia di umani e di quattrozampe, rimasti miracolosamente illesi dopo un grave incidente stradale.

 

L'auto della famiglia di Daniela distrutta dopo l'incidente

 

Tutto è successo lo scorso 7 luglio sull’A1 all’altezza di Parma. «Per colpa di un colpo di sonno del mio compagno Massimo – racconta Daniela Faustini di Scandiano – siamo finiti fuori strada». In auto in quel momento c’erano la coppia, il figlioletto di 2 anni, il nipote di 9, tre cani e un gatto nel suo trasportino.

«Quando siamo usciti e abbiamo capito che stavamo tutti bene, ci siamo messi a cercare gli animali – prosegue – Mabel l’abbiamo trovata subito, incastrata nell’auto. Stava bene. Ma il gatto Iris non era più nel trasportino e mancavano anche i due pincher, Briciola e Spanky». Il micio, incredibilmente, è stato trovato nell’erba, immobile. «Un signore che si era fermato per prestare aiuto, si è offerto di portarlo a casa mentre noi dovevamo andare all’ospedale, mentre Mabel l’ha presa la polizia». Si può solo immaginare l’angoscia di non sapere dove fossero gli altri due cani, mentre sull’autostrada i mezzi sfrecciavano. «I soccorritori ci hanno detto che li avrebbero cercati. Poco dopo in ospedale ci hanno chiamati dicendo che avevano trovato Briciola». Nessuna notizia, invece, di Spanky.

La famiglia non ha perso tempo. Ha messo annunci su Facebook, contattato i canili della zona. Il giorno dopo era già pronta a presentare denuncia. «Poi, ci è arrivata una chiamata dall’Ausl di Como – prosegue – ci dicevano che avevano Spanky». A trovarlo era stato un camionista in una piazzola vicina al luogo dell’incidente. Ha pensato che fosse stato abbandonato e lo ha portato a casa. A Como appunto. Dove si è attivato per capire di chi fosse e il microchip del cane ha portato a Reggio. «Ci ha detto di averlo visto fermo in piazzola. Seduto. Come se stesse aspettando qualcuno...». Forse, aspettava i proprietari. «Lui, così timoroso sempre, l’ombra dell’altra nostra pincher: avevamo paura che non ce l’avrebbe fatta, solo nel traffico».

 

Daniela con Briciola e a destra il cane ritrovato Spanky

 

Invece, Spanky ha trovato una mano amica. Che non solo l’ha raccolto, ma se lo è tenuto per una settimana. «A quel punto, eravamo senza macchina non potevamo andarlo a prendere subito. E ce lo ha portato lui dopo sette giorni, quando per lavoro è passato di qua». L’appuntamento prima dell’alba, quando ancora era buio, per riabbracciare Spanky. Finalmente. (el.pe)