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Legacoop sigla un’intesa con l’ateneo di Parma

Legacoop sigla un’intesa con l’ateneo di Parma

Firmato ieri mattina un protocollo che prevede progetti nei Paesi emergenti Nuove frontiere nella ricerca e opportunità commerciali per le cooperative

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REGGIO EMILIA. Università e mondo cooperativo per la prima volta insieme in un progetto che apre nuove frontiere nella ricerca accademica per l'ateneo e opportunità commerciali e di sviluppo per le cooperative.

Questa la principale novità del protocollo di intesa siglato ieri mattina tra Università di Parma e Legacoop Reggio Emilia, che vede come primo tassello operativo il progetto «Brics».

Si tratta di un'iniziativa che si rivolge ai paesi emergenti come Brasile, Russia, Cina, Sud Africa, Vietnam e Tailandia, e riguarderà una serie di iniziative per potenziare la dimensione della ricerca accademica e i rapporti con le università dei paesi esteri, insieme all'obiettivo di promuovere il modello cooperativo, favorendo la formazione su di esso, e aumentandone gli sbocchi commerciali.

Il progetto Brics non è il solo previsto dal protocollo, ma l'unico al momento completamente finanziato con 400 mila euro, di cui 300 mila messi a disposizione dal Miur, e 100 mila dal mondo cooperativo (tramite il fondo nazionale Coopfond e con il supporto della cooperativa di promozione internazionale Coop Boorea).

Nel documento è fissato come obiettivo comune anche la realizzazione di un centro internazionale di studi cooperativi all'interno dell'università di Parma, il cui ruolo principale sarà quello di attrarre fondi europei destinati alla ricerca scientifica e alla valorizzazione della forma cooperativa su larga scala.

In terzo luogo, infine, l'accordo prevede svolgimento di tesi, stage e tirocini degli studenti parmensi nelle 201 cooperative aderenti a Legacoop.

«Per noi- spiega il rettore dell'ateneo di Parma Loris Borghi- questo accordo rientra in una politica di governance che abbiamo iniziato da tempo e consiste nel gettare ponti strutturati e non occasionali con tutte le realtà del territorio». In concreto, prosegue il rettore, «c'è una certa distanza tra il mondo del lavoro e quello accademico e siamo in assenza di leggi nazionali che lo riducano. Noi vogliamo colmare questo divario per i nostri studenti».

La presidente di Legacoop Reggio, Simona Caselli, parla di «un protocollo organico», sottolineando l'interesse della cooperazione «sia sui temi della ricerca che della internazionalizzazione delle imprese». Con questo protocollo, evidenzia poi la stessa Casellii, «l'università di Parma ha un interlocutore affidabile che conta 200 imprese associate afferenti a tutti i settori economici».