«Comuni, perse risorse per 60 milioni»
È l’allarme del segretario Pd Costa dopo anni di tagli dallo Stato agli enti locali: «Bisogna eliminare il patto di Stabilità»
REGGIO EMILIA. I comuni reggiani debbono far quadrare i bilanci e continuare a far funzionare i servizi pur disponendo di circa 60 milioni di euro in meno rispetto a sette anni fa, a causa del taglio dei trasferimenti statali. Un dato che fotografa uno degli aspetti della crisi, che fa sentire i suoi effetti anche agli enti locali. Ma ormai lo sforzo a cui sono chiamati i sindaci è diventato insostenibile. Lo sostiene il segretario provinciale Pd e sindaco di Luzzara, Andrea Costa, che torna a chiedere il superamento del Patto di Stabilità come strumento per rilanciare investimenti e economia.
«Se i cittadini hanno continuato ad avere gli stessi servizi è grazie all’opera di revisione della spesa dei nostri amministratori – aggiunge Costa – chi dice che le risorse sono state recuperate tassando la gente o non sa leggere i numeri o è in malafede». Il presidente Anci, Piero Fassino, la pensa allo stesso modo quando afferma che «solo il 50% dei tagli statali è stato compensato dai Comuni con le aliquote dei tributi locali, mentre la parte restante è stata colmata con un’efficace azione di riduzione della spesa». Manovre, precisa Costa che sono state fatte «anche sui bilanci di previsione 2014 tutelando per quanto possibile cittadini, imprese e famiglie».
E il segretario del Pd fa un elenco di iniziative per favorire la cittadinanza, messe appunto dalle giunte comunali del Pd: «La maggior parte dei Comuni si è preparata per l’approvazione dei bilanci di previsione entro luglio e altri invece lo faranno settembre in attesa di conoscere l'esatta entità dei tagli». E poi: «La stragrande maggioranza degli enti locali ha spostato il principio di un immobile una tassa dividendo la platea dei contribuenti in maniera diversa tra Tasi e Imu: chi paga l'una non paga l'altra». Infine «i Comuni si sono adoperati per introdurre un criterio di progressività e democraticità, prevedendo per la Tasi detrazioni che decrescono in base al valore catastale dell'immobile».
Questo fa sì - conclude Costa, «che quasi tutti i cittadini siano chiamati a pagare il nuovo tributo con importi inferiori rispetto a quello corrisposto per Imu nel 2012 e comunque con sconti omogenei». Per il segretario Pd infine i sindaci «potranno fare una vera politica fiscale solo se avranno a disposizione l'intero gettito prodotto da Tasi e Imu e per questo si augurano che nel 2015 il Governo mantenga l'impegno di lasciare sul territorio il gettito dell'Imu dei fabbricati produttivi, sblocchi il patto di stabilità e preveda una semplificazione delle scadenze e delle regole nella gestione dei tributi locali». (r.f.)