Aziende nella morsa tra debiti e banche
I casi di un imprenditore edile di Bibbiano e di un benzinaio di Cadelbosco alle prese con pignoramenti, tasse e burocrazia
REGGIO. Un imprenditore edile ed un benzinaio. Un giovane e un quasi pensionato. Banche e paesi diversi. Uniti dallo stesso problema: le difficoltà economiche pressanti che li stanno spingendo sempre più in difficoltà. Sino a temere di non poter più provvedere alla famiglia o addirittura di spingersi a qualche gesto estremo. Storie che in questi ultimi tempi si ripetono sempre più spesso, segnate da alcune costanti: il periodo di recessione complessiva che toglie opportunità di lavoro e taglia i consumi, in primis. Ma anche certe disfunzioni – a volte sistemiche, a volte dovute anche a interessi personali – del sistema creditizio, che finiscono per generare gorghi neri dalle scarsissime possibilità di ritorno. È il caso di Salvatore Zoretti, 60enne ex benzinaio di Cadelbosco Sopra, e di Lorenzo Sinisi, imprenditore edile del Ghiardo di Bibbiano. Riuniti assieme ad altri da Angelo Santoro, il fondatore dell'associazione Interessicomuni, che da tempo segue con attenzione il mondo bancario e le distorsioni che talvolta ne derivano. E gli istituti di credito, con ruoli diversi, fanno parte dei racconti di Zoretti – che dopo aver chiuso la pompa di benzina rischia di vedersi espropriato della casa di famiglia – e di Sinisi, in difficoltà fra pignoramenti, tasse e stipendi dei dipendenti da saldare.
Adriano Arati
©RIPRODUZIONE RISERVATA