Richetti punta sul duo Pagani-Masini
L’accoppiata dovrebbe assicurare consensi in terra reggiana. In pole anche i consiglieri Roberta Mori e Pierluigi Saccardi
REGGIO EMILIA. Un “ticket” Pagani-Masini. La data in calendario è venerdì primo agosto, giorno di convocazione della direzione regionale Pd, quando il segretario uscente, Stefano Bonaccini, illustrerà l’esito delle consultazioni con i possibili alleati. Solo a quel punto si saprà se per la corsa in Regione nel dopo Errani saranno primarie di partito o di coalizione. Ma, soprattutto, solo a quel punto si conosceranno tutte le candidature in campo, aprendo i giochi anche alle possibili alleanze con gli aspiranti consiglieri nelle singole federazioni. Compresa quella reggiana.
Finora, ad ufficializzare la corsa in viale Aldo Moro, sono stati il deputato renziano Matteo Richetti, l’ex sindaco di Forlì, Roberto Balzani e la vicepresidente della Regione, Simonetta Saliera. In stand-by, invece, il sindaco di Imola, Daniele Manca, l’assessore regionale all’Università, Patrizio Bianchi e lo stesso Bonaccini, con il nome di Graziano Delrio che continua ad aleggiare come possibile candidato unitario e condiviso. Se l’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio decidesse davvero di scendere in campo, infatti, salterebbe l’ipotesi primarie. Una decisione finora mai presa seriamente in considerazione dall’ex sindaco di Reggio, che di fatto ha aperto il campo ai primi ragionamenti anche nel partito di via Gandhi per una lunga estate di campagna elettorale, fino al voto previsto a novembre. A livello di numeri, sei sarebbero i posti riservati al Pd reggiano nella futura lista per le elezioni, con l’ambizione di portare a Bologna almeno tre candidati.
Indiscrezioni. Ma, all’orizzonte, si profilerebbe un duo composto dal consigliere regionale uscente, Beppe Pagani, e dalla presidente della Provincia, Sonia Masini. Sarebbe questa la coppia su cui punterebbe il modenese Matteo Richetti per cercare consensi in terra reggiana: un’accoppiata “suggerita” dalle nuova legge elettorale, che prevede la doppia preferenza e la parità di genere, con Pagani dato anche in quota per un eventuale assessorato. Eventualità che, prima di concretizzarsi, dovrà comunque misurarsi con il risultato delle urne, secondo il nuovo corso renziano per cui gli incarichi si conquistano a suon di voti. Quanto agli altri attuali consiglieri reggiani, in pole c’è soprattutto Roberta Mori, fra le principali ispiratrici delle quote rosa proprio della nuova riforma elettorale. Considerata un nome forte, avrebbe una lunga fila di aspiranti consiglieri che vorrebbero creare con lei il “duo elettorale”. «Non ho ancora capito se paga, ma prima da sindaca e poi da consigliera ho sempre cercato di corrispondere ai bisogni più pulsanti delle persone e stare sul pezzo, senza preoccuparmi delle strategie. Dovrò chiedere consiglio a qualcuno, temo», scherza la consigliera. Fra i lettiani, invece, sarebbe in posizione defilata Marco Barbieri, che non avendo coperto il limite dei due mandati potrebbe comunque continuare per statuto la corsa. Sempre in quota Letta, si è vociferato anche dell’ipotesi Pierluigi Saccardi, vicepresidente uscente della Provincia e ora consigliere comunale, sebbene la tendenza interna al partito sia quella di non candidare personaggi che rivestono già un incarico. Sarebbe, questo, lo stesso motivo per cui i civatiani starebbero pensando ad un nome alternativo a Roberta Ibattici, attualmente nella segretaria provinciale, con l’intenzione di pescare anche nella società civile. Un quadro ancora in evoluzione che potrebbe cominciare a schiarirsi soltanto dopo il 4 agosto. Quel giorno, infatti, il Pd reggiano si riunirà per decidere i nomi in lista per le elezioni della nuova Provincia, in programma a settembre.
E, risolto il “nodo” Provincia, alla luce delle candidature ufficiali anche alla Regione, si inizierà anche lunga discussione sul voto regionale di novembre.
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