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Il Teatro Sociale premiato al Festival di Volterra

Il Teatro Sociale premiato al Festival di Volterra

Gualtieri, a ritirare il riconoscimento Paterlini e Conti con l’assessore Stecco: «Grande emozione»

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GUALTIERI. Al Volterra Teatro, uno dei festival teatrali italiani più importanti della scena contemporanea, il Teatro Sociale ha ricevuto il Premio nazionale della critica riconosciutogli dall’Anct: l’Associazione nazionale dei critici di teatro. La premiazione ha avuto luogo all’interno dell’imponente fortezza medicea, struttura carceraria tuttora attiva. «È stata un’emozione fortissima», dice Rita Conti dell’associazione.

Dopo l’ingresso all’interno del carcere in un’atmosfera sopesa (lasciati all’ingresso documenti, cellulari, borse ed effetti personali) il pubblico è stato introdotto in questo luogo di detenzione senza tempo, meraviglioso e angosciante. Qui l’impatto fortissimo con lo spettacolo “Santo Genet” della celeberrima Compagnia della Fortezza, diretta da Armando Punzo (candidata all’Oscar nel 2013 con il film dei Fratelli Taviani, “Cesare non deve morire”): 80 detenuti vestiti da marinai, angeli neri, demoni, magnaccia, femminielli… hanno trasformato la prigione in un universo dai valori rovesciati in cui ogni spettatore veniva coinvolto in un rapporto quasi “a tu per tu” con i detenuti.

Immediatamente dopo lo sconvolgente spettacolo di Punzo, ha avuto luogo la premiazione dell’Anct: sul palcoscenico i critici dell’Anct, prime firme di quotidiani nazionali, riviste di teatro e webmagazine guidati dal presidente dell’associazione Giulio Baffi. Il Teatro Sociale di Gualtieri è stato premiato per secondo. A presentare l’attività dei ragazzi che hanno recuperato il teatro di Gualtieri, oltre a Giulio Baffi, anche la critica di teatro Valeria Ottolenghi che, con calore e partecipazione ha letto le seguenti motiviazioni.

«Un’avventura culturale straordinaria, di tanti. Un impegno collettivo fatto di tenacia, intelligenza, studio, consapevolezza. Bisogna andare sul sito del Teatro Sociale di Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, per conoscere la storia secolare di Palazzo Bentivoglio, la realizzazione del teatro, 1775, fra degradi, incendi, alluvioni… Inizia nel 1905 la ristrutturazione e l’ampliamento con il fondamentale contributo della Società Teatrale: seguiranno ricche stagioni, specie d’opera, divenendo anche il fulcro dell’attività cinematografica, che alla fine prevarrà sul teatro. Nel 1979 la chiusura per seri problemi strutturali. Uno spazio destinato ad essere dimenticato? Nel 2005 un gruppo di ragazzi “alla soglia dei vent’anni” visiterà quel luogo magico: una vera folgorazione. E inizieranno i lavori: un’attività faticosa ma insieme entusiasmante, da parte di molti. Un’occupazione clandestina con il tacito consenso dell’Amministrazione comunale. “Si lavora anche di notte, si fanno prove, si scrive e soprattutto si discute della riapertura del teatro”. Con la certezza che si deve conservare – come per il Théâtre des Bouffes du Nord di Peter Brook – quel carattere di non-finito che regala meravigliosa flessibilità all’uso: indispensabile per le esperienze della scena contemporanea. Una corsa contro il tempo. Ma “il 6 giugno 2009 il Teatro Sociale di Gualtieri riapre i battenti con una mostra fotografica e un concerto. La rassegna estiva porta in teatro quasi venti appuntamenti con artisti di livello internazionale. Il sogno si è realizzato”. Ma ci saranno nuovi ostacoli. E il terremoto. Nuova chiusura – e riapertura! Ora questo “teatro rovesciato” può essere usato anche con il pubblico seduto dove una volta c’era il palcoscenico. Stagioni di suprema cura, di grande valore. E il progetto pluriennale su Ligabue con Mario Perrotta vince subito i premi più prestigiosi. Ora l’invito è proprio di andare a Gualtieri: magnifico questo teatro e le persone che gli danno anima».

Poi Riccardo Paterlini e la Conti hanno ricordato l’importanza del lavoro di tutti i componenti dell’Associazione: Davide Davoli, Lorenzo Chiesi, Andrea Acerbi, Anna Grazzi, Silvia Tirelli, Nicolò Cecchella, Federico Monica, Sara Berti, Giorgia Liguori e Sara Loreni. Hanno ringraziato tutti i “mur-attori” e gli artisti, in particolare Mario Perrotta e il musicista e compositore Ezio Bosso. E il Comune per il quale era presente anche l’assessore alla Cultura, Marcello Stecco.