Burani significa continuità
Vicesindaco per 10 anni, eletto con il 54%: «Portiamo avanti i lavori già avviati»
CAVRIAGO. Dopo 10 anni da vicesindaco, Paolo Burani prende il timone del Comune in continuità con i due mandati di Vincenzo Delmonte. «Ma con una forte spinta innovatrice – afferma –. Il 53.89% di Cavriago Democratica premia sia una campagna elettorale seria e responsabile, sia il lavoro dell’amministrazione uscente. Continueremo su questa linea con nuovo slancio, a partire da un consiglio comunale dove gli unici elementi di continuità nel Pd siamo io e l'assessore uscente Stefano Corradi».
La giunta cambierà volto?
«Abbiamo 20 giorni per convocare il prossimo consiglio e presto renderemo noti i nomi. Con l'ultimo decreto i numeri sono stati ridotti. I 4 assessori avranno molte più deleghe rispetto al passato. Saranno persone appassionate e competenti, perché la politica secondo noi è innanzitutto questo».
Vi aspettavate il 54%?
«Con 6 liste serie e ben strutturate, era difficile fare previsioni e siamo davvero soddisfatti. In questo momento storico non c'è nulla di scontato, tantomeno a Cavriago, dove la passione politica è molto forte e ci sono sempre tante proposte, compresi i grillini, che qui sono stati i primi della Val d'Enza e alle Europee hanno preso mille voti».
Hanno il 14.8% e un consigliere, dovrete confrontarvi.
«Sì, e vogliamo capire quali sono le loro idee, perché il programma che hanno presentato secondo noi non era molto chiaro. Da parte nostra c'è la massima apertura verso tutti».
Le vostre priorità?
«Innanzitutto portare a termine i progetti della precedente legislatura, come la nuova scuola materna, i lavori della nuova palestra e il nuovo Conad, con trasferimento della farmacia comunale e del centro prelievi».
E i sogni nel cassetto?
«Più che sogni, abbiamo urgenze da risolvere, come la ristrutturazione della scuola elementare Rodari e altri interventi di edilizia scolastica per i quali è necessario trovare al più presto un finanziamento. Una volta trasferito il centro prelievi sarà necessario razionalizzare gli spazi della casa protetta, rispondendo così anche all'aumento delle richieste. Speriamo che lo stato ci dia una mano».
Un desiderio?
«Che sia davvero finita l'epoca dei tagli e si inizi a dare maggiore autonomia agli enti locali, veri erogatori dei servizi».
Francesca Manini