Il Comune deve tagliare sedici dirigenti
A fine 2014 scadono i 20 contratti a termine: la normativa prevede solo 4 riconferme. A decidere sarà il futuro sindaco
REGGIO EMILIA
La pianta organica del Comune di Reggio prevede 40 dirigenti. Quelli effettivi in organico sono 33, perché alcuni ricoprono più ruoli ad interim. Di questi, ben 16 dovranno essere tagliati dal primo gennaio 2015.
Lo prevede la legge 44 del 2012 (governo Monti) che ha riformulato l'articolo 19 del decreto legislativo 165/2001 per snellire la macchina pubblica. La legge, in pratica, limita l’utilizzo dei dirigenti con contratti a termine fissando una soglia massima pari al 10% della pianta organica. Per Reggio, quindi, vuol dire che potranno essere confermati solo 4 dei 20 dirigenti assunti con contratto a termine, su un totale di 40 posizioni previste. Un provvedimento già in essere, che farà decadere 16 ruoli a fine anno, termine di tutti i contratti dirigenziali a tempo determinato. Il posto, quindi, è garantito - com’è ovvio - ai 13 dirigenti a tempo indeterminato e a una manciata di quelli a termine.
Si tratta di una manovra volta al risparmio e alla razionalizzazione che colpisce tutte le amministrazioni locali italiane, ma con effetti diversi. Per la Provincia di Reggio, infatti, si parla di un taglio di due sole posizioni: da cinque dirigenti a termine si passerà a tre, tenuto conto che l’ente di Palazzo Allende sarà oltretutto depontenziato per effetto della riforma “taglia province”.
Il Comune di Reggio, invece, è ben più esposto avendo in carico ben 20 dirigenti a termine. La patata bollente verrà lasciata in mano all’amministrazione che vincerà le prossime amministrative. Intanto, però, c’è la conferma della manovra, come ha sottolineato fino ad ora anche il premier Matteo Renzi, salvo retromarce dell’ultima ora.
«È vero, dal 2015 il contratto a tempo determinato potrà essere confermato solo a 4 dirigenti a Reggio» conferma Battistina Giubbani, dirigente del servizio personale, anche lei con il contratto in scadenza a fine anno e quindi dentro il calderone. In bilico, infatti, ci sono diversi ruoli chiave: dall’architetto Massimo Magnani, titolare a termine dei progetti speciali legati alle infrastrutture, a Marcello Marconi, dominus del complesso servizio finanziario del Comune. Senza scordare Maria Sergio, dirigente dell’urbanistica e David Zilioli, responsabile dello sviluppo dell’area nord. La nuova amministrazione dovrà mantenere le medesime incombenze gestionali facendo a meno di molte figure apicali. Senza scordare che la nuova giunta dovrà scegliere chi confermare e chi, invece, dovrà decadere. In caso di mancata conferma, chi era funzionario del Comune tornerà a quel ruolo, mentre le nomine esterne torneranno negli enti originari.