Gazzetta di Reggio

Reggio

Blitz antidroga nei padiglioni dismessi

Blitz antidroga nei padiglioni dismessi

La Municipale trova in un pozzetto dell’eroina: bloccato un giovane, fugge il complice ora ricercato

2 MINUTI DI LETTURA





Le ex Officine Reggiane sono solo in parte il rifugio di tanti senzatetto, perché lì hanno base per lo più degli spacciatori di ogni tipo di droga.

Ne è convinta la Municipale che è arrivata sino alle fatiscenti strutture aziendali di via Agosti perché avrebbe trovato un collegamento fra i “fantasmi” che s’aggirano nello stabile e quell’appartamento di via Bligny al centro di numerosi arresti per stupefacenti.

E dalla “casa dello spaccio” gli agenti del nucleo antidroga della Municipale si sono così spostati lunedì mattina fra i padiglioni degradati di quella che un tempo fu un vanto dell’industria della nostra città. E muovendosi con passo felpato hanno sorpreso due persone – in quello che era un ufficio – stranamente chinate attorno ad un pozzetto. All’apparire degli agenti i due si sono alzati di scatto, cercando di nascondere il loro interesse per quel pozzetto. Mentre i due venivano identificati (sono tunisini), un agente ha recuperato dal pozzetto una dozzina di involucri: è eroina, circa venti grammi del valore sui trecento euro. Sono anche momenti pieni di tensione e il 37enne Mohamed Layumi, con uno spintone, riesce a liberarsi dal controllo degli agenti e a fuggire. Viene invece bloccato il 23enne Brahima Messaud che finisce in carcere per spaccio di eroina. Ha un precedente per droga (sarà processato oggi per direttissima), mentre il nordafricano fuggito è un pluripregiudicato, da un mese uscito dal carcere di Firenze dove ha scontato una condanna a tre anni di reclusione sempre per droga. Ora è ricercato, ma individuarlo è difficile, perché si muove in quella terra di nessuno fatta di casolari abbandonati e capannoni dismessi. Resta il problema delle ex Officine Reggiane, in cui gli occupanti abusivi vendono droga di giorno e di notte. Mani che consegnano dosi attraverso la cancellata per poi sparire: un rituale che non sarà semplice stroncare. (t.s.)