Rom, bagarre tra Sassi e D’Andrea
Città del Tricolore: «Via i contributi comunali». Sel: «Ritirati»
Scoppia la bagarre tra il candidato sindaco di Città del Tricolore, Ernesto D’Andrea, e il capolista Sel e assessore al Welfare, Matteo Sassi. Motivo del contendere un punto contenuto nel programma elettorale di D’Andrea, nel quale si fa riferimento a 250mila euro di contributi versati dal Comune ai campi nomadi. «Oggi, in un periodo in cui molte famiglie hanno serie difficoltà economiche, trovandosi in condizioni “tragiche”, non saranno più previsti finanziamenti da parte dell’amministrazione comunale ai campi nomadi, come l’ultimo concesso, alcuni mesi fa, pari a 250mila euro - afferma D’Andrea - Sarà prescritto il rispetto delle regole e delle leggi che vige per ogni altro cittadino. Saranno tolti i campi nomadi abusivi e sanzionate tutte le irregolarità, come prevede la legge dello Stato». Parole che non sono andate all’assessore in quota Sel, che subito ha replicato: «D’Andrea dice una sequela di falsità e menzogne. Ognuno può pensarla come ritiene, ma non può fare leva sulla falsità per raccattare uno 0,1% in più alle elezioni. Asserisce che il Comune ha pagato 250mila euro qualche mese fa per le attività destinate ai nomadi? Lo deve dimostrare, deve tirare fuori le carte. Nemmeno la peggior destra si sarebbe mai sognata, a pochi giorni dal voto, di utilizzare menzogne come questa. In qualsiasi altro Paese del mondo, un candidato così sarebbe costretto a ritirarsi. Chi dice falsità non può amministrare».
Parole che hanno innescato una ulteriore controreplica di D’Andrea: «La reazione scomposta e offensiva nei miei confronti, da parte di Matteo Sassi, dimostra che ho toccato un nervo scoperto in quanto ho detto la semplice verità».