Ex Reggiane, Vinci: deposito chimico a cielo aperto
Il candidato sindaco della Lega presenta un esposto in procura. "Chiunque può prelevare materiale pericoloso"
REGGIO EMILIA
Dopo oltre 5 anni dallo spegnimento delle macchine dentro le Officine Reggiane «un intero deposito di materiale chimico, contenente veleno e sostanze base per la realizzazione di esplosivi, è rimasto alla mercé di cittadini extracomunitari e di chiunque altro malintenzionato abbia voluto prelevare del materiale». Lo denuncia Gianluca Vinci, capogruppo Lega Nord al consiglio comunale di Reggio, che con il candidato consigliere Davide Curti, ex dipendente Reggiane, ha depositato un esposto all'autorità giudiziaria affinchè venga messo in sicurezza il deposito e bonificata l'area. «All'interno dello stabile, accanto a quello che fino a pochi anni fa era il laboratorio chimico, oggi abitato da decine di extracomunitari che vi dormo all'interno e vi accendono piccoli fuochi per cucinare e riscaldarsi - spiega la Lega dopo un sopralluogo -, si trova, sprovvisto addirittura di porta, il deposito di sostanze chimiche tra le quali bario solfuro, fenolo, acqua di bromo, natrium fluoratum, mercurio nitrato, bario idrato, acido solfosalicilico, tetraossiantrachinone,acido solforico, ammonio metavanadato e molte altre sostanze che non si è stato in grado ulteriormente di repertare fotograficamente in quanto a causa dell'intenso odore all'interno, dopo pochi minuti per la nostra sicurezza, abbiamo dovuto lasciare lo stabile». «Questa situazione gravissima - per la Lega - è dovuta all'incuria dell'amministrazione comunale che se pur più volte sollecitata da più parti con richiesta d'emissione di ordinanze di sgombero e bonifica dei luoghi, non ha mai provveduto»