Spopolano anche a Cardiff le tipiche cipolle borettane
Le ricette tradotte in inglese da Bruna Chezzi e una degustazione di beneficenza per l’acquisto di un nuovo proiettore digitale al cinefotoclub “Claudio Zambelli”
BORETTO. Come si possono coniugare cinema, gastronomia e solidarietà? Un bell’esempio di questo trinomio arriva da Cardiff, capitale del Galles, dove è stata organizzata una manifestazione culinaria a base di cipolla borettana. Le ragioni di questa iniziativa partono però da Boretto, dove il locale cineclub “Claudio Zambelli” sta navigando a vista in quanto, nei prossimi mesi, rischia di vedere seriamente ridimensionata la propria attività se non riuscirà ad attrezzarsi con la nuova tecnologia di proiezione digitale, che costa circa 30mila euro.
L’ideatore del cineclub borettese, Giancarlo Zambelli (padre di Claudio, a cui venne intitolata l’associazione dodici anni fa) ha pensato di fare leva sulla famosissima cipolla per cercare di reperire qualche fondo che lo possa aiutare a raggiungere l’intento. Ed è per questo che si è rivolto all’amica Bruna Chezzi, docente all’università di Cardiff e borettese d’origine, per cercare di promuovere il prodotto oltre Manica e raccogliere offerte.
La professoressa ha quindi tradotto in inglese una serie di ricette a base di cipolla proposte dallo stesso Zambelli e organizzato un conviviale al quale hanno partecipato molte persone e durante il quale ogni copia del prezioso menù è stata venduta al prezzo di tre sterline. Le cipolle sono arrivate direttamente dall'Italia, inviate in cinque scatoloni dalla ditta “Freddi” di Calerno (Sant'Ilario), produttore di riferimento della zona originaria, e sono state particolarmente apprezzate dai commensali, che si sono stupiti di vederle in versione “nature” (dolce, gustosa e dalla tipica forma piccola e schiacciata deve le sue caratteristiche proprio al territorio di origine) piuttosto che nei soliti barattoli. E nei giorni scorsi, in occasione di una delle sue visite a Boretto, la professoressa ha consegnato a Zambelli il ricavato.
Ben lontano dalle cifre necessarie per passare al digitale, il cineclub già da dicembre 2013 è stato costretto a smettere l’utilizzo delle pellicole, che non gli vengono più fornite dalle case distributrici. Fin che sarà possibile, le proiezioni verranno effettuate in Blu-Ray, unica alternativa “temporanea” che fornisce un po’ d’ossigeno all’attività. Ma anche il passaggio al Blu-Ray, videoproiettore in alta definizione ed adeguamento dell’impianto audio, ha avuto un costo che ha richiesto notevoli sforzi economici e per questo si sono già susseguite diverse iniziative solidali.
Andrea Vaccari