Gazzetta di Reggio

Reggio

Pieve tra vandali e raid notturni

di Martina Riccò
Pieve tra vandali e raid notturni

I residenti lamentano la mancanza di controlli, il degrado ma anche una viabilità che andrebbe resa più snella

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REGGIO. Nel quartiere di Pieve si vive bene. Questo, almeno, è quanto emerso dalle parole dei residenti. E se è giusto non accontentarsi mai e cercare sempre di migliorare, gli abitanti di Pieve lo fanno senza polemiche, con il sorriso stampato sul volto. Nonostante questo atteggiamento positivo, però, non si può negare l’evidenza di alcuni gravi problemi. Da anni, per esempio, le famiglie che abitano nel cosiddetto “Condominio Meridiana uno” di via Kennedy sono costrette a vivere in condizioni di estremo disagio. I garage sono stati completamente devastati, i box straripano di rifiuti, le porte sono state divelte, gli estintori sono stati rubati, i cavi elettrici, tranciati, penzolano a pochi metri da terra. Non solo. Ogni notte numerosi sbandati e senzatetto si dirigono lì per riposare, spaventando i residenti e impedendo loro di dormire sonni tranquilli. La sicurezza è un tasto dolente anche per Mario Curreli: «Nel mio condominio ci sono stati tre furti nel giro di due mesi. E poi ci sono gruppi di ragazzi che vanno in giro a devastare le panchine e i giochi dei parchi. Non si può continuare così, ci vogliono più controlli. Ogni sera, prima di addormentarmi, penso: “Chissà se stanotte verranno i ladri”». Della stessa idea Magda Gianferrari, che in tono provocatorio chiede: «Il poliziotto di quartiere non si vede mai. C’è?». «In questo quartiere c’è tanto da migliorare, anzi tantissimo – rincara la dose Donatella Simonini – soprattutto dal punto di vista della sicurezza. Basta fare un giro sotto la galleria commerciale del Conad per accorgersene. Ci sono sempre persone che chiedono l’elemosina, stamattina per esempio ce n’erano tre nel raggio di pochi metri, e poi con il fatto che il bar ha le slot machine è sempre pieno di gente poco raccomandabile. Queste presenze non mi tranquillizzano, soprattutto quando finisco tardi di lavorare e devo tornare a casa da sola». Ma c’è chi non è d’accordo. «A livello di sicurezza non ci possiamo lamentare, siamo messi esattamente come gli altri quartieri di Reggio – afferma Sergio Veronesi – e poi qui c’è un’ottima qualità della vita: abbiamo negozi a portata di mano, la sede della circoscrizione, la biblioteca, aree verdi, un ottimo circolo sociale. Alla nuova amministrazione chiedo invece di risolvere il problema della viabilità, soprattutto quella nei paraggi di parco Ottavi. Lì c’è una bretella che, se venisse ultimata, collegherebbe la provinciale di Cavriago con via Chopin e permetterebbe di diminuire il traffico nella zona residenziale di via Gorizia e via Fratelli Bandiera. Detta così sembra una proposta inattuabile ma si tratta di completare gli ultimi cento metri della strada, perché il resto è già stato realizzato».

Anche per Maria De Lucia e Nunzio Lettieri a Pieve c’è poco da migliorare. «È un quartiere tranquillo, pieno di gente, ben servito, pieno di giochi e spazi per i più piccoli. Alla nuova amministrazione chiediamo solo di aprire la strada che collega via Pertini con via Confalonieri: consentirebbe ai genitori che devono portare a scuola i bambini di evitare il traffico delle altre arterie». Se gli anziani e i genitori sono soddisfatti dei servizi presenti nel quartiere, i ragazzi non sembrano condividerne l’entusiasmo. «A Pieve si vive bene, ma mancano spazi per noi giovani – afferma Marco Argentieri –. Nel quartiere hanno tutto in mano i soliti anziani che non ci danno la possibilità di organizzarci autonomamente. Più volte abbiamo chiesto al centro sociale La Mirandola delle sale per le nostre attività, ma non siamo stati ascoltati. Siamo costretti a incontrarci sulle panchine nei parchi o casa dell’uno e dell’altro, insomma ci arrangiamo».

Angelo Bruno e Bianca Furnari sollevano invece un altro problema: «Le piste ciclabili del quartiere sono piene di giunture e piccoli dislivelli molto pericolosi per le carrozzine dei disabili. E poi – aggiungono – si dovrebbe risolvere il problema dei cani nel parco Peep. Da quando sono stati installati i cestini per gli escrementi degli animali e i distributori gratuiti di sacchetti la situazione è molto migliorata, ma i cani sporcano anche quando urinano, non solo quando fanno escrementi solidi. Chiaramente anche i padroni dei cani hanno tutto il diritto di andare al parco, e infatti nel nuovo parco Ottavi è stata fatta una zona apposta per loro, ma nessuno la utilizza. O si fa la stessa cosa nel Peep oppure si invogliano i padroni degli animali ad andare nel parco Ottavi. Perché ogni volta che ci si stende nell’erba, magari con i bambini, si rischia di sporcarsi con urina e feci di cane».

Di sporcarsi ne sa qualcosa Angela Braglia, residente in via Cipriani, la laterale di viale Martiri di piazza Tien An Men dove le prostitute sono solite appartarsi con i clienti: «Abbiamo passato un periodo terribile, in cui ogni mattina raccoglievamo intere palette di preservativi usati, ma direi che il peggio sembra essere passato. Questa strada, però, resta un po’ terra di nessuno. È già la quinta volta che mi portano via gli specchietti della macchina – dice – e al mattino trovo spesso mozziconi di sigaretta, bottiglie di birra vuote, confezioni di gelati, rifiuti vari nel parcheggio davanti a casa. Di sicuro continuerà a venire anche qualche prostituta. Qui le forze dell’ordine non passano mai, di notte chiunque può fare ciò che vuole».

(3 - continua)

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