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I Sentieri Partigiani affascinante viaggio nella Resistenza

I Sentieri Partigiani affascinante viaggio nella Resistenza

Da 21 anni Istoreco organizza queste camminate nei luoghi reggiani della guerra di Liberazione

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Difficile dire quale sia il segreto di una iniziativa che Istoreco propone da 21 anni e che faregistrare un successo sempre crescente. Anche in questi giorni che precedono le celebrazioni del 25 aprile, sono tante le richieste per prendere parte a queste camminate, perlopiù sul nostro Appennino.

Sono i “Sentieri della Liberazione”, una bella idea per chi vuole coniugare un tuffo nella storia della Resistenza reggiana a un tuffo in un paesaggio che conserva un grande fascino.

I "Sentieri Partigiani" sono uno dei nuovi modi per raccontare la Resistenza, sono una comunicazione non verbale che funziona anche fra gruppi di tedeschi e italiani. Sono diventati un appuntamento annuale fisso nel calendario della memoria reggiana: l'8 settembre si va in montagna. Ormai ogni anno partecipano 120 persone, i posti con le iscrizioni online si esauriscono in poche ore.

Ma non solo in autunno: anche in questi giorni della primavera 2014 la "Cooperativa sociale Rousseau" di Milano, i "Cani sciolti CAI Cavriago" e alcune scuole medie hanno prenotato giornate di "Sentieri Partigiani".

«Nel 1993, per il cinquantesimo dell'8 settembre 1943, cioè per l'anniversario dell'occupazione nazista e quindi dell'inizio della Resistenza – spiega Matthias Durchfeld di Istoreco - abbiamo organizzato per la prima volta una camminata sui sentieri partigiani. Non un convegno o un comizio. I vecchi partigiani camminavano con noi, anche perché non erano tanto vecchi. Avevano sui settant'anni ed erano certamente in grado di farci vedere i loro sentieri e la loro montagna. Erano guide appenniniche e testimoni storici al tempo stesso. Siamo andati da Cervarolo all'Abetina Reale e poi dal rifugio Battisti a Febbio. Due giorni meravigliosi per i venti partecipanti. Ormai - prosegue il rappresentante di Istoreco - stiamo commemorando i settantesimi del 1943-1945: i partigiani e le partigiane li incontriamo durante le soste e sono sempre momenti di grande intensità. Ma noi under 90 ancora camminiamo su questi sentieri partigiani. Credo - sottolinea Durchfeld - che questo fatto sia un'indicazione molto precisa: il luogo autentico come testimone di un evento storico è una fonte importante e rimane nel tempo. Per tante persone che non frequentano archivi tradizionali o non leggono le opere classiche sulla Resistenza, camminare sui sentieri e frequentare il luogo è una possibilità, fra l'altro piacevole, di avvicinarsi di più alla storia della seconda guerra mondiale. Sono quindi vent'anni che giungono presso Istoreco gruppi di turisti della memoria per documentarsi durante questi viaggi di studio sul fascismo italiano, sull'occupazione tedesca e sulla Resistenza. Come durante ogni Viaggio della Memoria servono poi altri documenti e serve la giusta contestualizzazione per avere un quadro più completo degli eventi». Secondo Durchfeld, infine, «bisogna rendere questi luoghi fruibili, "leggibili". Questa è una delle ragioni per cui abbiamo anche pubblicato il libro con la descrizione di 15 sentieri nel nostro Appennino. L'ultima edizione con le coordinate Gps è in questi giorni in vendita. Con l'aiuto dei Comuni - conclude - sono state messe, nei vari punti di partenza dei sentieri, le bacheche di presentazione del percorso e degli eventi storici accaduti nella zona».

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