Gazzetta di Reggio

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«Per quelle sbarre Regione e Ferrovie devono intervenire»

«Per quelle sbarre Regione e Ferrovie devono intervenire»

La presidente della Circoscrizione Roberta Pavarini «Questo non è un quartiere abbandonato»

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REGGIO. «Farei bella figura dicendo che vogliamo interrare la ferrovia di via Emilia Ospizio, ma dobbiamo essere realistici. Interrare la ferrovia o la via Emilia avrebbe dei costi impensabili ed è una cosa improponibile», afferma laconicamente Roberta Pavarini, presidente della circoscrizione nordest e candidata in consiglio comunale per il Pd.

IL PASSAGGIO A LIVELLO. «Il problema del passaggio a livello c'è e va assolutamente risolto - continua - ma per farlo occorre coinvolgere chi si occupa di mobilità su scala regionale, la regione e gli enti che gestiscono la linea ferroviaria. Noi non abbiamo una responsabilità diretta, possiamo solo portare l'attenzione su questa problematica e cercare di ottenere interventi più tempestivi. Ogni volta che la sbarra si blocca, per esempio, c'è bisogno di un tecnico della ferrovia che vada ad alzarla manualmente, ma spesso i tecnici non ci sono o arrivano tardi: bisogna migliorare l'organizzazione, oltre che la manutenzione». E a chi aveva proposto di trasformare la linea ferroviaria in linea per tram elettrici, risponde: «Purtroppo bisogna considerare che questa tratta è interessata non solo dal transito di persone, ma anche da quello di merci».Ma i problemi sollevati dai cittadini di Ospizio non riguardano solo la viabilità: ciò su cui sembra di dover lavorare, nel quartiere, è soprattutto la sicurezza.

NESSUN ABBANDONO. «Intanto occorre precisare che Ospizio è un quartiere piuttosto vasto, con problematiche diverse a seconda della zona presa in considerazione - afferma la Pavarini - ma comunque tanto è stato fatto per aumentarne la vivibilità. Il rifacimento della via Emilia, fino alla chiesa, e la creazione di piste ciclabili ampie e illuminate sono interventi che hanno portato più tranquillità nella vita delle persone. E considerando il miglioramento avvertito dai residenti grazie a questa risistemazione urbana, non è escluso che il progetto possa proseguire fino alla scuola Morante».

RESIDENTI IN PRIMA LINEA. «Ciò che mi preme sottolineare - prosegue la presidente della circoscrizione nordest - è che nonostante in questo quartiere ci siano elementi di criticità, abbiamo visto che i residenti sono sempre pronti a offrire collaborazione, a gestire un progetto, a fare concretamente, e non solo lamentarsi. E alcune attività lodevoli sono sorte spontaneamente da loro: c'è "Abaco del mondo", un doposcuola per bambini ideato e organizzato da ragazzi extracomunitari tra i 20 e i 25 anni; il circolo Arci Sergio Stranieri, dove i volontari del quartiere organizzano percorsi coi disabili, aiutano i bambini a fare i compiti e gestiscono corsi di hip hop; c'è la società sportiva Reggio United, che anche grazie alle convenzioni comunali riesce a fare praticare sport a chi non potrebbe permettersi la retta. Ospizio, insomma, non è un quartiere abbandonato, i problemi possono esistere e persistere ma sono tenuti sotto controllo. Ovviamente non si può pensare di risolverli tutti con la bacchetta magica - afferma - i percorsi con le persone si sviluppano nel tempo, con pazienza, impegno e fiducia. L'unica cosa che davvero manca a Ospizio è una ludoteca per i più piccoli - conclude la Pavarini - e la biblioteca, che pure è un posto molto accogliente, purtroppo è molto piccola. La nostra proposta è quella di trasferire la ludoteca e la nuova biblioteca ampliata in uno dei due padiglioni dell'ex Polveriera, anche per concludere la riqualificazione di quell'area». ©RIPRODUZIONE RISERVATA