Gazzetta di Reggio

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Al centro Azzardo Point la lotta contro la ludopatia

Al centro Azzardo Point la lotta contro la ludopatia

Guastalla: presentato il nuovo servizio per la Bassa realizzato dai Servizi sociali in collaborazione con il centro Papa Giovanni XXIII per i tanti “malati di gioco”

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GUASTALLA. Nella sede dei servizi sociali del Comune di Guastalla, alla presenza di Matteo Iori, presidente del Centro sociale “Papa Giovanni XXIII” di Reggio, e Luigi Petazzini, responsabile Sert (Servizio dipendenze patologiche) di Correggio, si è svolto un incontro con il sindaco Giorgio Benaglia e la responsabile dei Servizi Sociali Paola Berni per dare inizio ad un nuovo servizio: “Azzardo Point”. Si tratta di un gruppo di aiuto offerto ai giocatori d’azzardo patologici.

Un tema più che mai attuale visto che la dipendenza da gioco d’azzardo sta aumentando in tutta Italia e anche nel nostro territorio. Tra Correggio e Guastalla, nel 2013, sono state 25 le persone prese in carico dal Sert territoriale e in due anni c’è stato un aumento del 180% degli utenti seguiti dai Sert nella nostra provincia per questa specifica patologia (gioco d’azzardo patologico).

Il gruppo “Azzardo-Point” a Guastalla inizierà l'attività giovedì 24 aprile e si riunirà ogni giovedì sera, dalle ore 20.30 alle 22.30, nella sede dei servizi sociali in via IV Novembre, 9/2. Il servizio è gestito dal Centro sociale “Papa Giovanni XXIII” di Reggio in collaborazione con il Sert territoriale.

Il gruppo guastallese sarà guidato dalla psicologa Fernanda Rovesti e per accedervi è necessario telefonare al numero 329.6707296 (Umberto Caroni, email: azzardo@libera-mente.org, web: www.libera-mente.org). Seguirà un colloquio che deciderà l’ammissione o meno al gruppo.

Per tutti sarà garantito l’anonimato e la massima riservatezza. Chi parteciperà dovrà versare un contributo di 5 euro ad incontro, ovvero 20 euro al mese.

«La scelta di far pagare un piccolo contributo – spiegano i responsabili del progetto – ha una valenza educativa. Chi partecipa sceglie di intraprendere un percorso terapeutico in cui il denaro acquista un valore preciso e lo stesso pagamento di questa somma dà valore al cammino di guarigione». I contributi vengono messi in una cassa comune e il gruppo decide come utilizzarlo: per una cena fra partecipanti, per un regalo di nozze al compagno che si sposa… la scelta è fatta collegialmente e responsabilmente.

Le persone vittime di questa patologia perdono non solo ingenti somme di denaro ma anche le relazioni sociali, la famiglia, perfino, in taluni casi, il lavoro. Il Censis evidenzia che stanno aumentando fortemente le dipendenze da gioco d’azzardo non solo fra gli uomini, come succedeva in passato, ma anche fra le donne e, soprattutto fra gli adolescenti.

Il Cnr ha comunicato che il 47% degli studenti delle scuole superiori ha giocato d’azzardo nell’ultimo anno. I giochi preferiti dai ragazzi sono il gratta e vinci e le scommesse sportive mentre fra le ragazze impazza il gratta e vinci, lotto e superenalotto. Fra i più giovani si evidenzia, inoltre, un aumento del gioco online.

«Questa esplosione del fenomeno – ha detto Matteo Iori – è stata colpevolmente promossa da tutti i governi che hanno liberalizzato il gioco d’azzardo. La Regione Emilia Romagna, precorrendo i tempi, ha emesso una legge molto importante su questa tematica, evidenziando la gravità del problema e, soprattutto, riconoscendolo come dipendenza. Così – conclude – dà la possibilità ai Sert di prendere in carico questa patologia e di individuare progetti di recupero». (m.p.)