Nuova Castelli, Bigi si compra la Alival
Ufficializzato il polo lattiero-caseario da oltre 500 milioni di fatturato e duemila dipendenti
REGGIO. La pistoiese Alival finisce nelle mani della Nuova Castelli di Dante Bigi. E la mossa è di quelle che cambiano gli equilibri dello scacchiere industriale italiano. Dopo le indiscrezioni, infatti, è giunta la conferma del passaggio di mano della maggioranza delle azioni del gruppo caseario Alival, nato negli anni Ottanta e titolare di sette fabbriche tra Toscana, Emilia, Calabria, Campania, con una capacità produttiva di oltre 35mila tonnellate di prodotti caseari l'anno per un fatturato di 175 milioni di euro. Dati che portano Alival al terzo posto con una quota del mercato italiano pari al 12% tra i produttori di mozzarella e formaggi a pasta filata, dietro solo alla Galbani (gruppo Lactalis) e alla Lat Bri (Granarolo), leader con il marchio Mandara della mozzarella di bufala con oltre il 30% del mercato. I tanti marchi in portafoglio ad Alival e tutto il compendio industriale e distributivo sono ora in mano all’imprenditore regiano Bigi, che avrebbe sborsato una cifra pari nove volte l'Ebitda stimato per il 2013 di Alival, che l’anno scorso avea superato gli 8 milioni.
A suggellare l’acquisizione un pool di consulenti: lo studio Iacomini e da Kpmg per Alival e dagli advisor di Baker & McKenzie e di CP Advisors di New York per Dante Bigi.
La Nuova Castelli poggia su conti solidi ed è molto liquida: conta circa 1.400 dipendenti, con un fatturato, nel 2012, di 231 milioni di euro e un utile di 13 milioni di euro. Mettendo insieme le due realtà verrà costituita una realtà del settore lattiero-caseario che punta ai 500 milioni di fatturato, 50 milioni di Ebitda e quasi 2mila dipendenti, capace di contendere il mercato ai marchi maggiori della grande distribuzione europea.
L’operazione dovrebbe essere digerita entro un anno. «Alival è uno dei principali operatori italiani del settore e da sempre uno dei miei più importanti e affidabili fornitori - dichiara Bigi -. Quando sono venuto a conoscenza della volontà della famiglia Fanucchi di trovare un partner per sostenere il rilancio della società ho subito accettato la sfida».
Si sommano intanto le voci su una successiva vendita da parte di Bigi delle quote del nuovo gruppo (resterebbe socio e manager). Alla finestra nuovi partner e fondi industriali, senza dimenticare un ipotetico sbarco in Borsa. (e.l.t.)