Matteo Riva ci ha provato ma a “Pane Pace e Lavoro” mancava una manciata di firme
REGGIO
Alla fine, qualcuno all’appello manca sempre. E non stiamo parlando dei singoli candidati, ma delle liste. Quelle liste che magari t’aspetti di vedere e che invece, alla fine non trovi. E’...
Alla fine, qualcuno all’appello manca sempre. E non stiamo parlando dei singoli candidati, ma delle liste. Quelle liste che magari t’aspetti di vedere e che invece, alla fine non trovi. E’...
REGGIO. Alla fine, qualcuno all’appello manca sempre. E non stiamo parlando dei singoli candidati, ma delle liste. Quelle liste che magari t’aspetti di vedere e che invece, alla fine non trovi.
E’ il caso, ad esempio, del giovane movimento politico fondato dal parlamentare leghista Angelo Alessandri dopo la sua uscita dal Carroccio. Su «Io Cambio» erano subito convogliati i militanti reggiani di «Progetto Reggio», l’altra creatura dei transfughi leghisti in rotta con la linea politica di Bobo Maroni. Nomi noti città, come quelli dei capigruppo di Comune e Provincia, Giacomo Giovannini e Stefano Tombari, oltre ai consiglieri comunali Matteo Iotti, Andrea Parenti, Serafino Irali. In pratica, tre quarti della Lega Nord reggiana che magari qualcuno si aspettava di veder concorrere alle elezioni. E invece niente: «Mancano le condizioni politiche» ha spiegato ieri Iotti. Tradotto: rischiavamo di doverci alleare con colui che avevamo appena ripudiato. Da «Io cambio» a «Io passo», si potrebbe dire.
Chi invece c’ha provato ma è rimasto fuori per un pugno di firme (all’appello alla fine ne mancavano 14) è la lista «Pane Pace e Lavoro», le tre parole che da sempre accompagnano l’avventura politica di Matteo Riva, consigliere regionale e consigliere comunale che è senza partito da quando ha lasciato l’Italia dei Valori.
Un tentativo quasi riuscito, quello di Riva con la sua lista, stoppato a pochi passi dal traguardo. Un tentativo che è soltanto l’ultimo della serie. Si ricorderà infatti, l’altro blitz di Riva all’epoca delle primarie per la leadership del centrosinistra.
Riva tentò di accreditarsi come il promotore di numerosi comitati di sostegno a Matteo Renzi, ma fu stoppato proprio a Reggio dal portavoce dei “renziani” Beppe Pagani.