Gazzetta di Reggio

Reggio

«Via Emilia S.Pietro diventi una piazza»

di Stefano Luppi
«Via Emilia S.Pietro diventi una piazza»

Progetto di Scillia dell’associazione dei negozianti della zona. «Senza auto e con i chiostri aperti sarebbe un salotto»

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Duecentocinquanta metri di via Emilia, da piazza Tricolore alla chiesa di San Pietro in direzione centro storico, completamente chiusi al traffico e pedonalizzati con arredi urbani, tavolini all'aperto o "giardini d'inverno" nei mesi freddi. E i chiostri di San Pietro aperti sulla strada grazie all'abbattimento di un muro-tramezza non antico.

Pare quasi l'uovo di Colombo, nel senso che nessuno ancora l'aveva proposto, nonostante i costi dell'operazione siano pressoché nulli. L'idea è di Giacomo Scillia, funzionario di Confesercenti e responsabile dell'associazione dei "Negozi di porta Emilia San Pietro" che abitando in zona ne conosce evidentemente molto bene le potenzialità. «Abbiamo già organizzato varie iniziative con la mia associazione che sostiene questa proposta - spiega Scillia - e anche durante l'estate mi sono preoccupato di analizzare questa situazione». Il funzionario srotola un dettagliato progetto su carta che riassume visivamente la sua proposta: «Pensiamo a cosa potrebbe essere fatto in questo tratto della via Emilia che, essendo largo in alcuni punti anche una decina di metri, si presta molto ad essere usufruito a piedi. E’ una specie di gigantesca piazza. Ne trarrebbero benefici anche i tanti esercizi commerciali presenti lungo i portici di questo tratto di strada. Oggi infatti le auto che passano di qui sono pochissime ed è una leggenda metropolitana che si fermino nei negozi. Con la chiusura si otterrebbero due risultati: se i cittadini circolassero di più in questa zona pian piano se ne andrebbero delle persone non troppo raccomandabili che sempre più la frequentano. E poi appunto se si attuasse la nostra idea sarebbe meglio sfruttato il valore commerciale della zona, molto prestigiosa e d’eccellenza come tutti ben sanno».

Le cattive frequentazioni nel salotto buono della città sono sempre maggiormente notate da chi ha bar e negozi in questo spazio. «Sarebbe davvero una rivoluzione a costo zero - continua Scillia - se fosse chiusa alle auto da via Roggi all’altezza della chiesa di San Pietro. E non si dica che mancano parcheggi in zona per lasciare l’auto perché tra strisce blu, i viali e l’ex Polveriera a pochi metri i posti auto ci sono tutti. L’area è piena di palazzi storici, i chiostri, gli Stalloni e altre aree monumentali. Pensiamo solo come sarebbe questa nuova piazza del centro che tra l’altro, se non ci fosse il vecchio muro che la divide dai chiostri di San Pietro, si immetterebbe nell’altra grande piazza di questo luogo». Nella principale iniziativa culturale reggiana, il Festival di Fotografia europea, i chiostri in effetti si riempiono assai. E chi dovrebbe pagare questa idea? «I costi sarebbero bassissimi e il Comune darebbe anche beneficio ai negozi. Si tratterebbe solo di discuterne con i residenti».