Compì una strage nel Mantovano si suicida all’Opg
Si è impiccato nella mattinata di ieri all’Opg di via Settembrini, il camionista 45enne Omar Bianchera, il camionista di 45 anni che il 25 aprile 2010 aveva seminato terrore e morte nel mantovano,...
Si è impiccato nella mattinata di ieri all’Opg di via Settembrini, il camionista 45enne Omar Bianchera, il camionista di 45 anni che il 25 aprile 2010 aveva seminato terrore e morte nel mantovano, stroncando con un fucile a pompa la vita di tre persone e ferendone una quarta. Oggi, a quindici giorni dallacondanna a 20 anni di carcere e 5 di ospedale psichiatrico, ha deciso di togliersi la vita.
Bianchera, per cui il pm aveva chiesto l'ergastolo, lo scorso 28 ottobre aveva assistito impassibile alla lettura della sentenza, pronunciata a porte chiuse dal gup di Mantova Gianfranco Villani. Sulla decisione del giudice aveva pesato la perizia psichiatrica, che aveva dichiarato l'imputato seminfermo di mente.
Il suo piano omicida, che aveva sconvolto la mattina del 25 aprile 2010 di due paesi del Mantovano (Volta Mantovana e Monzambano) era apparso subito tanto lucido quanto spietato. Tutte e tre le vittime (l’ex moglie, una vicina e un conoscente) erano state infatti trucidate con colpi mirati e precisi. Per chi lo conosceva, l'assassinio della ex moglie, Daniela Gardoni, di 43 anni, era sembrato una tragedia annunciata. La donna era appena uscita vincitrice da una causa di separazione e Bianchera avrebbe dovuto versarle parecchi soldi.
A un conoscente il camionista aveva confidato: «Mia moglie la uccido».
Così l'autotrasportatore l'aveva attesa di fronte a casa, ma lei,intuendone le intenzioni, era salita sulla sua auto, finendo per schiantarsi contro un muro.
Bianchera aveva spintonato un ragazzo sceso dal suo scooter per soccorrerla e aveva sparato due colpi alla donna, uccidendola.
Dieci minuti dopo il camionista aveva freddato la sua seconda vittima, la vicina di casa Maria Bianchera, sua omonima ma non parente, 71 anni, con cui aveva dei contrasti per i confini dei loro terreni.
Disgraziatamente, il 45enne non aveva ancora concluso.
La spietata vendetta era proseguita contro Walter Platter, 34 anni, con cui qualche tempo prima aveva fatto affari.
L'uomo era in macchina con moglie e figli, ma il killer non ha avuto pietà e l'aveva freddato sotto gli occhi della famiglia, ferendo anche la moglie.
All' arrivo dei carabinieri il pluriomicida, che poi ha confessato di voler uccidere il padre di Platter e non Walter, era già fuggito.
Era quindi scattata una caccia all'uomo, con posti di blocco, elicotteri, nel Mantovano ma anche nel Bresciano, finchè l'uomo, sentendosi braccato, non si era arreso ai carabinieri, concludendo con la consegna delle armi la sua domenica di follia.
Ieri la sua fine, in una stanza dell’ospedale psichiatrico giudiziario reggiano.
Il pluriomicida si è impiccato, morendo in pochi istanti. Inutile ogni tentativo di salvarlo. All’arrivo del personale medico, il camionista 45enne era già morto.
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