Nuovo blitz anticosche ancora guai per Sarcone e per il boss Russelli
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Salvatore Sarcone Entrambi vennero indagati sia per l'omicidio di Arabia sia per l'agguato mortale di Pasqua al capoclan Megna
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Le cosche dei cosiddetti Papaniciari e Vrenna-Corigliano-Bonaventura - egemoni a Crotone ma con «interessi» non secondari a Reggio - hanno subìto un nuovo colpo. Sono infatti scattate, ieri, le manette per nove affiliati (tutti in carcere, ad eccezione del 26enne Rocco Aracri che è ai domiciliari) e rispuntano due nomi ben noti alle cronache reggiane. Sono tornati nel mirino degli inquirenti il 37enne Pantaleone Russelli (reggente della cosca di Papanice) e il 34enne Salvatore Sarcone. Entrambi erano stati arrestati nel 2007 per l'omicidio di Salvatore Arabia (l'imprenditore edile di San Bartolomeo ucciso nel 2003) e poi scarcerati dal Riesame, perché non furono ritenute attendibili le confessione dei pentiti che li avevano incastrati. Sempre il «duo» Russelli-Sarcone era finito - due anni fa - nell'inchiesta sull'agguato mortale della notte di Pasqua a Luca Megna. L'arma di quel delitto di mafia fu ritrovata nell'appartamento di Pieve dove viveva l'artigiano Carmelo Tancrè. Stanno ora scontando dure condanne (18 anni di reclusione per Russelli, 10 anni per Sarcone) per fatti legati alle operazioni di polizia dell'aprile e novembre 2008 denominate «Heracles» e «Perseus». Ora al boss di Papanice vengono contestate l'associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata allo spaccio di stupefacenti e varie estorsioni, mentre Sarcone dovrá rispondere per una tentata estorsione. I nuovi riscontri investigativi sono stati raccolti dagli uomini del Servizio centrale operativo e delle squadre mobili di Crotone e Catanzaro.