I figli di Cavaletti contro la madre nel processo
Linda Pigozzi
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Francesca BrandoliI due bambini si costituiranno parte civile e saranno rappresentati in aula da un curatore
02 dicembre 2007
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REGGIOLO. Anche i figli di Christian Cavaletti _ due bambini di appena quattro e sei anni _ si costituiranno parte civile nel processo alla madre Francesca Brandoli e al suo compagno Davide Ravarelli. Loro, secondo gli investigatori, avrebbero progettato il delitto dell'artigiano 34enne e sempre loro lo avrebbero compiuto la sera del 30 novembre 2006. In attesa dell'udienza preliminare fissata il prossimo giovedì, parenti e amici hanno ricordato Christian ieri pomeriggio nel primo anniversario della sua morte con una messa di suffraggio nella chiesa di Reggiolo.
Un intero paese ha pianto Christian, mentre i legali sono al lavoro per preparare l'udienza. Oltre al padre Claudio Cavaletti e alla nonna paterna Egizia Menegatti _ che si costituiranno parte civile tramite l'avvocato Enrico Della Capanna _ entreranno quindi nel processo a carico della madre anche i due bambini che la Brandoli ha avuto dall'ex marito. La loro costituzione di parte civile è resa possibile in virtù di un decreto emesso dal gip Riccardo Nerucci che ha nominato per loro un curatore speciale, figura prevista dala legge che consente di superare il conflitto d'interessi in questioni delicate come si presenta quella che andrà a discutersi nei prossimi giorni in tribunale. Sino a qualche giorno fa non aveva ancora deciso se costituirsi parte civile la madre di Christian, Franca Aldrovandi, che ancora non sa se sarà in aula. L'udienza preliminare arriva sul filo del rasoio per quanto concerne i termini della misura cautelare nei confronti di Davide Ravarelli, in cella dal 12 dicembre scorso. I termini di carcerazione scadranno allo scoccare dell'anno di reclusione, ma _ salvo colpi di scena _ l'udienza di giovedì dovrebbe mantenere inalterata la posizione di detenuto del grafico lombardo, in carcere ad Aosta. Francesca Brandoli è invece da tempo agli arresti domiciliari nella casa dei genitori a Modena e lì trascorrerà i giorni che la dividono dall'udienza, in quanto solo a febbraio la Cassazione si pronuncerà sul ricorso presentato in giugno dopo che il Riesame di Bologna aveva ritenuto la 34enne pericolosa, intimandone la carcerazione. Uno slittamento del giudizio della Suprema Corte su cui ha influito anche la clamorosa scomparsa in procura _ in settembre _ del fascicolo. Il pm Valentina Salvi _ che ha coordinato le indagini dei carabinieri _ ha chiesto il rinvio a giudizio dei due conviventi, accusandoli non solo di omicidio premeditato, ma anche di violazione di domicilio e porto abusivo di arma (ma il coltello utilizzato non è stato trovato). La Brandoli è anche nei guai per calunnia, per aver accusato dell'omicidio il vicino di casa della vittima e altre due persone sconosciute.
Un intero paese ha pianto Christian, mentre i legali sono al lavoro per preparare l'udienza. Oltre al padre Claudio Cavaletti e alla nonna paterna Egizia Menegatti _ che si costituiranno parte civile tramite l'avvocato Enrico Della Capanna _ entreranno quindi nel processo a carico della madre anche i due bambini che la Brandoli ha avuto dall'ex marito. La loro costituzione di parte civile è resa possibile in virtù di un decreto emesso dal gip Riccardo Nerucci che ha nominato per loro un curatore speciale, figura prevista dala legge che consente di superare il conflitto d'interessi in questioni delicate come si presenta quella che andrà a discutersi nei prossimi giorni in tribunale. Sino a qualche giorno fa non aveva ancora deciso se costituirsi parte civile la madre di Christian, Franca Aldrovandi, che ancora non sa se sarà in aula. L'udienza preliminare arriva sul filo del rasoio per quanto concerne i termini della misura cautelare nei confronti di Davide Ravarelli, in cella dal 12 dicembre scorso. I termini di carcerazione scadranno allo scoccare dell'anno di reclusione, ma _ salvo colpi di scena _ l'udienza di giovedì dovrebbe mantenere inalterata la posizione di detenuto del grafico lombardo, in carcere ad Aosta. Francesca Brandoli è invece da tempo agli arresti domiciliari nella casa dei genitori a Modena e lì trascorrerà i giorni che la dividono dall'udienza, in quanto solo a febbraio la Cassazione si pronuncerà sul ricorso presentato in giugno dopo che il Riesame di Bologna aveva ritenuto la 34enne pericolosa, intimandone la carcerazione. Uno slittamento del giudizio della Suprema Corte su cui ha influito anche la clamorosa scomparsa in procura _ in settembre _ del fascicolo. Il pm Valentina Salvi _ che ha coordinato le indagini dei carabinieri _ ha chiesto il rinvio a giudizio dei due conviventi, accusandoli non solo di omicidio premeditato, ma anche di violazione di domicilio e porto abusivo di arma (ma il coltello utilizzato non è stato trovato). La Brandoli è anche nei guai per calunnia, per aver accusato dell'omicidio il vicino di casa della vittima e altre due persone sconosciute.