Castellarano: muore una 56enne Un malore all'origine dell'incidente
Sbanda e si schianta contro un camion
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CASTELLARANO. Ha sbandato all'improvviso, finendo con l'invadere l'altra corsia di marcia. Poi l'impatto, devastante: prima contro un autoarticolato che proveniva dalla direzione opposta, poi addosso al furgone carico di bombole di gas che, fino a poco prima, procedeva dietro di lei. E' morta così Magda Carafoli, una 56enne di Castellarano. E' successo ieri intorno alle 11.30 a Castellarano, sulla Provinciale 486. Probabilmente a causare il sinistro è stato un malore.
«L'ho vista deviare tutto a sinistra all'improvviso. Mi son detto: ma cosa fa? Poi mi è finita addosso e non ho potuto fare niente per evitarla...». E' ancora sotto shock Gino Bellucci, autotrasportatore di Marmirolo (Mantova) quando racconta quello che è succsso. Dipendente della ditta milanese D.Pe, l'uomo ieri mattina con il suo furgone Renault carico di bombole stava percorrendo la provinciale in direzione Castellarano, proprio dietro alla Seat Ibiza guidata da Magda Carafoli. E' sotto ai suoi occhi e a quelli dell'altro camionista che li seguiva, Dragan Radovich serbo residente a Padova, che si è consumata la tragedia che in pochi istanti ha strappato alla vita la 56enne. Prima hanno visto l'auto della donna sbattere violentemente contro il muso di un autoarticolato che procedeva in direzione Sassuolo, guidato da un camionista 48enne di Teramo, poi che il veicolo, già devastato dal primo terribile impatto, si schiacciava contro il camion carico di bombole. La donna per l'urto è stata sbalzata sull'asfalto, gravemente ferita e priva di conoscenza. E' proprio in seguito a queste testimonianze che ha preso forma l'ipotesi che la donna sia stata colta da malore. Ad avvalorarla anche l'assenza di segni di frenate sull'asfalto. Terribile lo scenario che si è presentato davanti ai primi soccoritori, gli stessi autisti contro cui l'auto della donna è finita. «Ci siamo subito avvicinati per aiutarla - racconta Bellucci - abbiamo visto che era ferita al volto, in testa, alle gambe... Respirava ancora, ma è durato poco. Poi non c'è stato più nulla fare. Quando è arrivata l'ambulanza era già morta». La presenza di un seggiolino, situato nel sedile posteriore, per qualche istante ha fatto temere che a bordo della vettura ci fosse anche un bambino. «Mi sono messo a cercare - spiega il mantovano - poi ho visto che le cinturine erano staccate. Per fortuna, non c'era nessun altro». Sul posto sono intervenuti i medici del 118, che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. I rilievi sono stati condotti dagli agenti della polizia stradale di Reggio. Il magistrato ha disposto il sequestro dei mezzi coinvolti.
«L'ho vista deviare tutto a sinistra all'improvviso. Mi son detto: ma cosa fa? Poi mi è finita addosso e non ho potuto fare niente per evitarla...». E' ancora sotto shock Gino Bellucci, autotrasportatore di Marmirolo (Mantova) quando racconta quello che è succsso. Dipendente della ditta milanese D.Pe, l'uomo ieri mattina con il suo furgone Renault carico di bombole stava percorrendo la provinciale in direzione Castellarano, proprio dietro alla Seat Ibiza guidata da Magda Carafoli. E' sotto ai suoi occhi e a quelli dell'altro camionista che li seguiva, Dragan Radovich serbo residente a Padova, che si è consumata la tragedia che in pochi istanti ha strappato alla vita la 56enne. Prima hanno visto l'auto della donna sbattere violentemente contro il muso di un autoarticolato che procedeva in direzione Sassuolo, guidato da un camionista 48enne di Teramo, poi che il veicolo, già devastato dal primo terribile impatto, si schiacciava contro il camion carico di bombole. La donna per l'urto è stata sbalzata sull'asfalto, gravemente ferita e priva di conoscenza. E' proprio in seguito a queste testimonianze che ha preso forma l'ipotesi che la donna sia stata colta da malore. Ad avvalorarla anche l'assenza di segni di frenate sull'asfalto. Terribile lo scenario che si è presentato davanti ai primi soccoritori, gli stessi autisti contro cui l'auto della donna è finita. «Ci siamo subito avvicinati per aiutarla - racconta Bellucci - abbiamo visto che era ferita al volto, in testa, alle gambe... Respirava ancora, ma è durato poco. Poi non c'è stato più nulla fare. Quando è arrivata l'ambulanza era già morta». La presenza di un seggiolino, situato nel sedile posteriore, per qualche istante ha fatto temere che a bordo della vettura ci fosse anche un bambino. «Mi sono messo a cercare - spiega il mantovano - poi ho visto che le cinturine erano staccate. Per fortuna, non c'era nessun altro». Sul posto sono intervenuti i medici del 118, che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. I rilievi sono stati condotti dagli agenti della polizia stradale di Reggio. Il magistrato ha disposto il sequestro dei mezzi coinvolti.