Entrò nella caserma dei carabinieri con la pistola, condannato
L'uomo oppose resistenza ad un controllo dove si scoprì che viaggiava su un’auto rubata: otto mesi di reclusione
Ferrara A differenza di quanto era emerso inizialmente, non era stato fermato in un posto di blocco e trovato in possesso di una pistola clandestina, nonché a bordo di un’auto che risultava essere stata rubata il giorno prima. L’arma, un revolver, che ha detto di aver comprata a Perugia in mercatino, se la era portata appresso, ma non l’ha mai usata né ha cercato di farlo, quando è stato convocato in caserma dai carabinieri, che dovevano ritirargli la patente, dove è arrivato a bordo di quell’auto. Finisce con una condanna a otto mesi di reclusione (senza condizionale) il processo a carico di un uomo di nazionalità albanese che il 31 gennaio scorso venne arrestato dai militari della stazione di Porotto, ai quali oppose anche una decisa resistenza. Ieri l’imputato (assistito dall’avvocata Betula Toto del Foro di Torino) è stato giudicato in rito abbreviato dalla giudice Carlotta Franceschetti, che ha stabilito una pena molto più mite di quella che aveva chiesto la procura (2 anni e 4 mesi). L’uomo, che per ora rimane in carcere, venne convocato due volte nella stazione per il ritiro della patente, ma si rivelò subito abbastanza “caldo”, tant’è che si allontanò una prima volta, andando via a tutta velocità con l’auto. I carabinieri annotarono la targa del veicolo e scoprirono che risultava essere stata rubata il giorno prima. Quindi decisero di riconvocarlo con una scusa, gli dissero che si erano sbagliati, che non dovevano ritirargli la patente ma solo notificargli un avviso per il futuro ritiro. Lui si ripresentò abbastanza agitato e baldanzoso, accusando i militari di non sapere fare il loro lavoro. I carabinieri erano già pronti e prima che l’uomo entrasse di nuovo hanno notato che era anche armato, per cui lo hanno bloccato e perquisito, e in questo frangente lui ha opposto resistenza. l
D.O.
© RIPRODUZIONE RISERVATA