Regionali, sprint finale per i quattro candidati alla presidenza e un nemico comune: l’astensione
Il 17 e 18 novembre chiamati alle urne 3,6 milioni di emiliano-romagnoli
Mancano nove giorni alle elezioni regionali in Emilia-Romagna. Il 17 e 18 novembre sono chiamati alle urne quasi 3,6 milioni di elettori (3. 580. 529) di cui 1.831.650 donne e 1. 748. 879 uomini. Le sezioni elettorali, in regione, sono in tutto 4.529, di cui 40 quelle ospedaliere. Ad andare al voto ben 330 comuni dell’Emilia-Romagna.
I seggi chiuderanno alle 15 del 18 novembre e, immediatamente dopo la chiusura delle operazioni di voto, inizierà lo scrutinio. Entro sera, dunque, gli emiliano-romagnoli dovrebbero conoscere il nome del loro nuovo presidente della Regione.
Gli sfidanti
Sono quattro i candidati in lizza: Michele de Pascale, candidato per il centrosinistra, nato a Cesena 39 anni fa; Elena Ugolini, candidata civica sostenuta dal centrodestra, nata a Rimini 65 anni fa; Luca Teodori, candidato indipendente, nato a Baden (Svizzera) 56 anni fa, e il più giovane, Federico Serra, candidato della sinistra, nato a Trento 33 anni fa.
Sono cinque le liste a sostegno di de Pascale, quattro a sostegno di Ugolini e una per Serra e Teodori.
Il favorito della corsa alla Regione pare essere senz’altro Michele De Pascale, che è riuscito a riunire in coalizione tutto il campo largo e numerose liste civiche ma che dovrà sconfiggere Elena Ugolini che spera di replicare in Emilia-Romagna l’ “effetto Liguria” e di consegnare per la prima volta la vittoria e la guida di Viale Aldo Moro al centrodestra e a una donna.
I sondaggi fin qui usciti hanno visto il candidato di centrosinistra avanti con una forchetta da i 10 e i 12 punti. Ma in questi sondaggi c’era anche una grossa fetta di indecisi o tentati dall’astensione.
La candidatura di de Pascale è stata decisa in modo unitario dal Pd e poi dal centrosinistra, dopo il ritiro dell’altro competitor dem in campo, l’assessore allo Sviluppo Produttivo, Vincenzo Colla, che si è fatto da parte a favore del sindaco di Ravenna e che, con ogni probabilità, continuerà il suo impegno nella prossima giunta, se dovesse vincere il centrosinistra.
Anche la convergenza su Ugolini è stata unanime da parte del centrodestra. La campagna elettorale è stata molto quieta e per niente combattuta, anche per l’assenza di faccia a faccia tra tutti i candidati, sempre rifiutati da Elena Ugolini.
Un elemento, quello del poco appeal che, insieme al malcontento nelle zone alluvionate, fa temere per un astensionismo alto come in Liguria, in cui ha votato il 46% degli elettori. Il timore, soprattutto per il centrosinistra, è che crolli l’affluenza come nel 2014, quando Stefano Bonaccini divenne presidente per la seconda volta, dopo che alle urne si era recato solo il 37, 7% degli aventi diritto di voto. Un flop della partecipazione elettorale epico per la regione, da sempre roccaforte rossa.
Il dopo Bonaccini
Come noto gli emiliano romagnoli sono chiamati a scegliere il successore di Stefano Bonaccini che ha governato l’Emilia-Romagna per dieci anni e ha terminato in anticipo di qualche mese il suo mandato, dopo l’elezione nel Parlamento europeo a giugno.
In questo periodo di interregno, che terminerà quando si insedierà la prossima Giunta, ad esercitare il ruolo di presidente facente funzione è stata la vicepresidente della Giunta regionale, Irene Priolo, che si è trovata a dover gestire recentemente una nuova ondata di maltempo, forte di cinque anni in Viale Aldo Moro come assessora all’Ambiente e alla Protezione civile.
Insieme al presidente della Regione, entrerà in viale Aldo Moro anche la carica dei 50 consiglieri regionali eletti (due seggi sono riservati al presidente e al candidato presidente secondo classificato) . Sono 547 i candidati che aspirano a un seggio in Assemblea legislativa (in calo rispetto al 2020 quando furono 739) .
Il 48, 6% è composto da donne, il 51, 4% da uomini. L’età media è di 50, 6 anni (49, 7 anni per le donne e 51, 4 per gli uomini) . Il candidato più giovane è una diciannovenne e quello più anziano ha 77 anni.
Per il termine della campagna elettorale, è previsto l’arrivo in Emilia-Romagna dei big dei partiti che tireranno la volata finale ai loro candidati. E a partire da ieri la passerella città a città dei vari leader nazionali dei partiti è inizaita, a sostegno die rispettivi candidati a presidente, ma anche per aiutare i vari candidati ad un posto in consiglio regionale.
La segretaria del Pd, Elly Schlein, sarà a Bologna oggi, anticipando di un paio di giorni la premier Giorgia Meloni (FdI) , che lunedì sarà all’hotel Savoia Regency con i vicepremier Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (Forza Italia) e con l’ex ministro Maurizio Lupi (Noi Moderati) , per chiudere la campagna elettorale del centrodestra, compatto a sostegno della civica Elena Ugolini. Sempre oggi, il candidato di centrosinistra, Michele de Pascale, che incontrerà Schlein in serata a Rimini per un appuntamento elettorale già fissato da tempo, sarà in tour in diversi luoghi della Romagna.
De Pascale chiuderà la sua campagna il 15 novembre a Bologna, in piazza Santo Stefano, con tutti i candidati delle cinque liste a suo sostegno da tutta la regione. Giuseppe Conte arriverà, invece, sotto le Due Torri il 14 novembre.