Gli ospedali dell’Emilia Romagna spiccano sul fronte cardiovascolare
Buone performance per le strutture di Modena, Bologna e Ferrara
Il rapporto Agenas evidenza la buona performance di alcuni ospedali emiliano-romagnoli nell’assistenza sanitaria, in particolare nell’area cardiovascolare.
L’Ospedale Maggiore di Bologna, il Nuovo ospedale civile Sant’Agostino-Estense di Modena e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara figurano tra i 35 ospedali ad alto volume di attività (con più di 100 ricoveri all’anno) per infarto grave che hanno garantito la procedura salvavita entro 90 minuti in almeno il 60% dei casi, nel 2023 e nei 3 anni precedenti. Per quanto riguarda la cardiochirurgia, il Villa Maria Cecilia Hospital di Ravenna e l’Hesperia Hospital di Modena sono tra i 18 centri che hanno effettuato almeno 200 interventi all’anno per il bypass aorto-coronarico isolato.
Nell’area delle neoplasie, l’Irccs Policlinico Sant’Orsola di Bologna risulta essere tra le dieci strutture in Italia nelle quali si concentra il 45% degli interventi per tumore maligno del pancreas, con volumi di attività uguali o superiori ai 50 interventi all’anno.
Sempre a Bologna, nell’area osteomuscolare, il Maggiore è tra le 10 strutture ad alto volume per quanto riguarda gli interventi nell’ambito specifico della frattura al femore. Un risultato che rappresenta un miglioramento alla soglia del 75% poiché nel triennio precedente rientrava tra le strutture che non avevano raggiunto la soglia del 60% con riferimento agli interventi effettuati entro le 48 ore.
Il rapporto dell’Agenzia Nazionale sui Servizi Sanitari Regionali evidenzia anche i dati relativi al percorso di audit avviato sulla qualità dei dati e sul percorso clinico organizzativo in 239 strutture emiliano-romagnole. Tre gli ambiti valutati: gravidanza e parto, area cardiocircolatoria e area osteomuscolare. Rispetto agli ospedali in cui nel 2022 erano state individuate aree critiche, il dossier 2023 evidenzia che 62 strutture hanno superato le criticità e, in particolare, 7 strutture, tra cui l’Ospedale Maggiore di Bologna, sono passate da un livello molto basso a un livello alto o molto alto di qualità.