Gazzetta di Reggio

Replay
La rubrica Replay

Rock acustico FireWood

Alice Benatti
Rock acustico FireWood

Il trio porta dal vivo l’epoca d'oro del cantautorato inglese e americano «Il nostro repertorio cavalca un oceano di canzoni degli anni ’60 e ’70»

07 maggio 2024
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Reggio Emilia «Nasciamo poco meno di un anno fa, nel 2023, con tanta voglia di proporre in acustico i pezzi del rock delle origini. La prima volta che ci siamo visti abbiamo saputo i nomi degli altri solo dopo avere suonato due ore insieme. È la musica che va capita, prima di ogni altra cosa». Così si presentano i reggiani FireWood, il cui nome d’arte in inglese significa “legna da ardere”, «come quella dei falò intorno a cui tutti quanti abbiamo cantato a squarciagola e suonato dei grandi classici, un’atmosfera che noi vogliamo portare ovunque suoniamo», dicono. Protagonisti di questa settimana di Replay, la rubrica in collaborazione con Arci che ogni settimana accende un riflettore su un artista o su una band del nostro territorio, loro sono Niccolò Nappi (chitarra acustica, voce e armonica ) e i due Riccardo, Vecchi (basso e cori) e Ferri (chitarra elettrica e cori). «Nick ha avuto l'idea del progetto – raccontano i componenti del Firewood Acoustic Trio – e ha trovato i due Rick, con i quali c’è stata subito alchimia». Le loro iniziali, come fanno notare, formano la sigla RNR di....Rock'N' Roll, ovviamente. «Noi proponiamo cover di un’era talmente prolifica di musica, all’epoca innovatrice, che non abbiamo altro che l’imbarazzo della scelta – commentano i tre – il nostro repertorio cavalca letteralmente un oceano, se si pensa a Stati Uniti e Inghilterra, di canzoni di due decadi (60s e 70s) che potrebbero definire mille scalette. Abbiamo 30-40 pezzi consolidati ma vorremmo suonarne live tanti di più: ogni giorno ci confrontiamo su quali brani portare al concerto successivo, che devono significare qualcosa per noi, entusiasmarci quando li suoniamo, e soprattutto essere riconosciuti dal pubblico, in modo che possa cantarli con noi». Sono gli intramontabili successi di leggende della musica come Bob Dylan, Neil Young, Simon & Garfunkel ma anche Beatles, Rolling Stones e David Bowie, a risuonare nelle birrerie e nei locali che ospitano i loro concerti, che lungo la linea emiliana Modena-Reggio-Parma sono già stati una ventina in meno di un anno. «La playlist che sarebbe usata come sottofondo musicale noi la portiamo dal vivo con i nostri strumenti e la nostra passione». E, aggiungono, «al pubblico piace»: dai nostalgici «che tornano giovani» a quelli che lo sono veramente «e che, in realtà, i pezzi che suoniamo li riconoscono più di quanto si possa immaginare». La scelta di suonare in acustico, spiegano, non è casuale ma dettata da esigenze concrete legate alla carenza di palchi dove esibirsi. «Della nostra città sappiamo che è una piazza difficile, conosciamo le difficoltà che hanno i locali e il progetto nasce proprio dalla volontà di proporre uno spettacolo di musica dal vivo incontrando le esigenze dei gestori». E sul futuro del Firewood Acoustic Trio: «Sappiamo che dai piccoli palchi ci si fa conoscere e apprezzare e non chiediamo di più – spiegano – a noi interessa suonare di fronte ad un pubblico che vive la musica che portiamo live con la passione con cui la viviamo la noi, che siano dieci persone, cento o mille».