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Kanye West e le folli richieste per il suo concerto: «Al Campovolo voleva costruire un Duomo in trenta giorni»

Kanye West e le folli richieste per il suo concerto: «Al Campovolo voleva costruire un Duomo in trenta giorni»

Clemente Zard di Vivo Concerti svela alcuni particolari dietro al concerto mai realizzato del rapper americano alla Rfc Arena nel 2023

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Reggio Emilia A distanza di quasi due anni, si torna a parlare del tanto discusso e mai realizzato concerto di Kanye West all’arena Campovolo, nel 2023. E questa volta è stato direttamente colui che avrebbe dovuto realizzarlo a svelare i retroscena dell’evento mancato. Si tratta di Clemente Zard, co-proprietario di Vivo Concerti, azienda leader nell’organizzazione di concerti e spettacoli, in un’intervista rilasciata a One Take, un talk show che tratta di musica rap. 

Ai tempi, si era parlato di richieste folli da parte del rapper americano, che pretese che fosse smontato il palco già pronto e assemblato per sostituirlo con una piramide a grandezza naturale, come quella di Giza in Egitto. Richieste considerate inaccettabili da parte dei gestori della Rfc Arena, che erano praticamente pronti ad ospitare l’evento. Voci che, come confermato dallo stesso Zard, non erano così distanti dalla realtà. «Conobbi Kanye una sera a casa di Sting. Lui voleva fare questo concerto a Reggio Emilia, costruendo un Duomo a Campovolo, in trenta giorni – ha svelato “Zard –. Allora gli ho risposto che era una cosa impossibile da realizzare. Non esiste un Comune che in Italia ti rilascia il permesso di costruire un edificio del genere in soli trenta giorni». 

L’idea folle di Kanye West, infatti, era quella di costruire una sorta di tempio pagano, in cui ascoltare all’interno le sue canzoni e in cui trovare il merchandising e il suo brand. Sarebbe stata una struttura a parte, a fianco al palco in cui sarebbe avvenuto il concerto. «Abbiamo disegni meravigliosi di cosa sarebbe potuto essere quell’evento», ha raccontato Zard. 

Al rifiuto del manager e co-proprietario di Vivo Concerti, il rapper americano andò su tutte le furie: «“Stai rovinando la mia salute mentale”, così mi ha detto – continua Zard – e se n’è andato. Rimasi basito, ma avrei dovuto farlo ragionare spiegandogli che poteva essere anche il Padre Eterno, ma nessuno avrà mai il permesso per costruire una struttura definitiva in trenta giorni in nessun Paese del mondo». Ma forse sarebbe stato inutile cercare di ragionare con un “Ye”, colui che soffre della sindrome di Dio ed è assolutamente convinto di essere destinato a diventare un Messia.