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Sull’Isolato San Rocco

Il questore: «Dopo un periodo di tranquillità le pattuglie sono state spostate»

Ambra Prati
Il questore: «Dopo un periodo di tranquillità le pattuglie sono state spostate»

Maggese: «Se torneranno? Si deciderà nel Comitato Sicurezza»

07 maggio 2024
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Reggio Emilia «La vigilanza dinamica all’isolato San Rocco non è durata un solo mese: è stato un lungo periodo al termine del quale, essendo la situazione tranquilla, si è deciso di spostare gli agenti in altre aree. Inviterei a non trarre conclusioni affrettate. Non sappiamo ancora inquadrare con esattezza l’accaduto». È un invito alla calma quello che arriva dal questore di Reggio, Giuseppe Maggese, al quale l’agguerrito comitato ha inviato l’esposto per chiedere un ripristino della vigilanza dinamica all’isolato San Rocco.

Quant’è durata la vigilanza dinamica in quel quadrante?

«Qualche mese, dopo l’allarme di Capodanno. Mesi durante i quali gli eventi critici sono stati nulli: a fronte di questo, visto che ci sono sofferenze in altre zone, all’isolato è stata un po’ allentata la presa – afferma Maggese –. Ci sono altri luoghi della città che meritano la stessa attenzione. Abbiamo diversi fronti e le risorse vanno razionalizzate, in base anche alle segnalazioni che in questo o in quel periodo insistono su una determinata zona. Ad esempio di recente ci siamo concentrati su via Emilia Ospizio e altre vie dove viene segnalato lo spaccio in pieno giorno».

Secondo i commercianti dell’Isolato San Rocco, quando i passaggi delle pattuglie erano frequenti i malintenzionati sparivano.

«Certo. Quando noi facciamo pressione in un determinato luogo i malviventi si spostano altrove; sono dinamiche prevedibili, perciò ci spostiamo anche noi». Il questore Maggese sottolinea che la rissa «è accaduta dopo diversi mesi di tranquillità».  E bisogna ancora inquadrare quanto è successo.

«È capitato davanti a un bar, di domenica pomeriggio, in un ambito di tranquillità. Tutto si è svolto in pochi minuti. La polizia è intervenuta subito, insieme ai carabinieri. Si è trattato di un fuoco di paglia rapido, una miccia che si è innescata tra due gruppi come accade di frequente. Potrebbe benissimo essere stata una lite futile piuttosto che un diverbio per spaccio. Da valutare per quali motivi e in che contesto. Le indagini sono in corso, cercheremo di individuare i responsabili».

Sui negozianti e i residenti del comitato del centro sul piede di guerra, il questore Maggese getta acqua sul fuoco. «Certo che l’accaduto incide sul senso di sicurezza, non ho assolutamente intenzione di minimizzare, comprendo i timori. Purtroppo Reggio comincia ad avere dinamiche simili a quella di altre città medio-grandi e capitano episodi del genere tra presenze non del tutto integrate, sempre che sia questo il caso».

L’invito che arriva da via Dante è quello di non generalizzare. «Una rondine non fa primavera. Mi auguro che non si tratti di una ripresa dell’allarme, ma di un singolo episodio». Alla domanda se la vigilanza dinamica riprenderà, come chiede il comitato, Maggese è prudente. «Spetterà al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica decidere, sentiti i pareri di tutte le forze di polizia; così come nel Comitato si era presa la decisione concorde di spostare le divise in altri quadranti più a rischio».

La situazione al teatro Valli e dintorni è comunque monitorata, sottolinea Maggese. «Lunedì mattina, poiché era già stato programmato un servizio di controlli straordinari (ormai diventati ordinari) in zona stazione, il pattuglione che avevamo a disposizione ha verificato anche piazza della Vittoria e l’isolato San Rocco, proprio alla luce di quanto accaduto». Da notare che il comitato punta il dito su un bar specifico dell’isolato, evidentemente mal frequentato. «Può essere. Ma quel bar è situato nel bel mezzo di una delle piazze principali della città, in pieno centro. La clientela si può controllare, facciamo verifiche sulla presenza di pregiudicati in tutti i locali, ma se non emergono fatti specifici...». Il messaggio è chiaro: se non emergono irregolarità, l’autorità non può intervenire. «Ripeto: prima di trarre conclusioni affrettate, aspetterei l’esito delle indagini».  © RIPRODUZIONE RISERVATA