Gazzetta di Reggio

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«Il nostro impegno per il pianeta»

«Il nostro impegno per il pianeta»

I professionisti di Coopservice al liceo Chierici intervistati delle studentesse di Scuola2030

07 maggio 2024
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Lo scorso 24 aprile Patrizia Rabitti e Davide De Lucia, ex studente del Chierici, rispettivamente Talent Management & Employer Branding e Communication Specialist di Coopservice, si sono resi disponibili ad illustrare l’importanza e l’utilità dei servizi dell’azienda a livello di impatto ambientale.

Coopservice si occupa di quei servizi a cui spesso noi non prestiamo attenzione, dalla sanificazione e manutenzione degli ospedali alla sicurezza e vigilanza di aziende fino al trasferimento di quadri, sculture e altre opere artistiche, utilizzando, se possibile, tutte le fonti rinnovabili disponibili, come i pannelli fotovoltaici, e tentando di ridurre il proprio impatto sul pianeta.

L’azienda inoltre è molto attiva anche in ambito sociale, spesso partecipando ad eventi in cui illustra il problema dell’inquinamento grazie a dei metodi grafici. Ai due dipendenti che sono venuti a incontrarci a scuola, abbiamo posto alcune domande riguardanti mansioni e modalità di organizzazione di Coopservice, che ha sede a Reggio Emilia ma conta su una fitta rete di filiali in tutta Italia.

Prima ci avete parlato dei vostri progetti in corso riguardanti l’ambiente, come quello della riforestazione della Posidonia oceanica a Golfo Aranci in Sardegna. Vorremmo chiedervi se prestate attenzione anche ai prodotti per le pulizie ed al loro impatto sui luoghi di lavoro.

Patrizia Rabitti: «Questa è un’ottima domanda, molto interessante. Tenete presente che esiste un mondo nelle aziende che si chiama “certificazione”.

Fa parte della nostra mission essere ecocompatibili e raggiungere il prima possibile degli obbiettivi di sostenibilità. Questo progetto a cui aderiamo si chiama, appunto “Scuola 2030”, quindi i temi ambientali sono fondamentali per noi, però abbiamo anche voglia di dimostrare, con progetti concreti, quello che facciamo. Abbiamo progetti di supporto alle comunità, ai luoghi e ai territori dove noi lavoriamo che portiamo avanti proprio in quest’ottica. Però noi abbiamo anche scelto di essere rigorosi nei processi di lavoro che realizziamo, affinché siano in linea con il rispetto dell’ambiente, per dare un contributo alla nostra attività in questo senso.

Sui prodotti per le pulizie stiamo cercando sempre più di utilizzare quelli con l’impatto minore possibile, facendo scelte, anche in accordo con i fornitori, condotte sulla base di linee guida precise, in linea con le certificazioni di sistema di gestione ambientale che noi abbiamo. Vi faccio un esempio concreto: una volta per pulire un pavimento si utilizzavano dei tessuti molto tecnici, con l’apporto di una serie di prodotti di sanificazione anche abbastanza impattanti, mentre oggi esistono delle tecniche che abbattono tantissimo l’utilizzo di prodotti di sanificazione e anche l’utilizzo dell’acqua. Su questo fronte esistono i cosiddetti panni pre-impregnati, che non prevedono più l’utilizzo di tanti secchi d’acqua: sono panni già umidificati che hanno un alto potere abrasivo quindi raccolgono germi e sporco con un basso utilizzo di sanificanti e poi vengono rilevati e riutilizzati attraverso delle lavatrici che siano assolutamente a basso consumo energetico e a tasso di consumo d’acqua molto ridotto. Così si ottengono, peraltro, risultati in termini d’igiene molto più alti.

Poi stiamo mettendo in piedi un parco fotovoltaico al fine di rendere la nostra sede di Reggio Emilia completamente sostenibile dal punto di vista energetico e abbiamo un progetto importante sull’utilizzo dei mezzi di trasporto, perché abbiamo tantissimi camion e quindi abbiamo avviato un passaggio graduale sempre più dall’ibrido all’elettrico».

L’azienda fa molte assunzioni? C’è tanta richiesta di personale, dati i vari progetti in corso e già svolti che includono dipendenti giovani?

Patrizia Rabitti: «Coopservice è un’azienda che assume molto e questo è fondamentale perché senza i servizi che offriamo, per cui i nostri clienti ci pagano, l’azienda non vive.

Noi siamo 16mila persone e non c’è un anno in cui Coopservice non sia cresciuta rispetto all’anno precedente in termini di numero di dipendenti, per cui sulla parte operation (gestione ed erogazione dei servizi) assolutamente sì: c’è una crescita continua dell’azienda. Anche sulla parte di staff, quindi di settori specialistici come comunicazione ed amministrazione, c’è una continua crescita del personale. L’investimento che abbiamo fatto per l’ingresso di giovani, come neo laureati e neo diplomati, all’interno dell’azienda è enorme: è uno dei progetti strategici che stiamo portando avanti con continuità.

Ad esempio, solo sulla sede di Reggio Emilia, nell’arco del 2023 abbiamo ingaggiato 40 giovani neolaureati o laureandi. Una decina di loro ha anche sviluppato la propria tesi sui progetti ai quali stiamo lavorando o abbiamo lavorato.

Inoltre, l’80% di questi giovani, alla fine del percorso di tirocinio è stato stabilizzato in azienda».

Quali sono i titoli di studio necessari per entrare in azienda?

Davide De Lucia: «Io come voi ho studiato al liceo artistico Chierici, poi sono andato a Bologna e ho frequentato il triennio dell’Accademia di Belle Arti e ho proseguito, sempre in Accademia, con un biennio nell’ambito dell’illustrazione editoriale. Quando sono uscito, dopo soli tre mesi, ho iniziato a lavorare in Coopservice. Da lì, poi, ho usufruito di percorsi di formazione interni dove ho ottenuto due master a Milano da due enti differenti».

Patrizia Rabitti: «Io sono una ragioniera. Dopo il diploma ho studiato economia all’università. Una volta conseguita la laurea ho frequentato un master per diventare specialista nella gestione di progetti di cooperazione internazionale economica. Ho vissuto per due anni in Mozambico, in Africa, dove ho gestito un progetto di formazione: ero capo progetto e lì mi sono avvicinata al mondo della formazione.

Il progetto riguardava l’ex personale di guerriglia, a cui insegnavamo a svolgere un mestiere per poter ricominciare una vita normale. Poi sono tornata in Italia e mi sono occupata della formazione e, da lì, del mondo della selezione e della gestione del personale, fino ad entrare in Coopservice».

Quali sono i criteri di Coopservice per assumere, specialmente quando avete di fronte ragazzi giovani senza esperienza?

Patrizia Rabitti: «Tutti i giovani inseriti in questi anni non avevano esperienza, ma solo competenze e conoscenze generali derivanti dagli studi che potevano orientarli a utilizzare quelle competenze all’interno dell'azienda per fare determinate attività. La parte di competenza tecnica e specifica viene poi sviluppata mano a mano nell’azienda, facendo esperienza e facendogli fare progetti, seguendoli ed affiancandoli. Da noi quello che conta sono soprattutto le attitudini e le competenze trasversali.

Il nostro è un contesto dove bisogna essere veloci, pro-attivi, dove occorre dare il proprio contributo: ogni contributo di idee e di proattività è il benvenuto. Coopservice è un’azienda che ascolta molto, da questo punto di vista. Sui progetti e sulle idee ci vuole molta flessibilità, perché il nostro è un mondo di servizi che si sviluppa molto velocemente».

Lavorate in più gruppi di persone oppure in autonomia?

Davide De Lucia: «L’ufficio comunicazione è formato da tre persone: la mia responsabile, io e, da poco, c’è stato l’inserimento di una ragazza neolaureata. L’organizzazione è di tipo orizzontale. Noi non ci occupiamo in modo separato di diversi tipi di attività, ma di tutte le attività produttive dall’inizio alla fine, come ad esempio i video.

Dobbiamo pensare al video con uno storyboard, per poi preparare, eventualmente, delle domande così da raccontare i progetti e capire quali punti sviluppare, andando a fare le riprese. A volte abbiamo il supporto di agenzie esterne. Dopodiché si passa al montaggio, alla produzione e all’esportazione del video e infine alla post produzione con l’utilizzo di grafiche. Ci occupiamo quindi separatamente delle attività ma ci distribuiamo il carico di lavoro all’interno dei progetti».

Patrizia Rabitti: «Io lavoro all’interno della funzione risorse umane, quindi gestisco progetti di sviluppo e tutto ciò che ha a che fare con le persone ed il supporto alla loro crescita nell’azienda. Faccio parte di un team che ha una responsabile, la quale, a sua volta, fa riferimento ad un direttore del personale. Io coordino le attività legate ai progetti legati all’inserimento dei giovani nell’azienda, al loro sviluppo, ai loro rapporti con le istituzioni, ed in più gestisco anche i progetti di selezione.

L’azienda ha bisogno di una persona che si dedichi ad uno specifico ambito, quindi io mi occupo della ricerca – pubblico annunci, parlo con le scuole.. –, e poi incontro le persone ai colloqui per cercare di capire se hanno le caratteristiche giuste per andare a svolgere quel mestiere nel modo corretto».

Greta Ianni
Laura Campani
Gaia Internó
Alexandra Pignedoli

Studentesse del liceo Chierici