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Inchiesta di Genova

Corruzione: arrestato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. In carcere l’attuale ad di Iren Paolo Emilio Signorini. Le accuse: «Soggiorni di lusso in cambio di favori»

Corruzione: arrestato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. In carcere l’attuale ad  di Iren Paolo Emilio Signorini. Le accuse: «Soggiorni di lusso in cambio di favori»

I reati contestati a Signorini quando era presidente dell'Autorità di sistema portuale

07 maggio 2024
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Genova Terremoto giudiziario in Liguria dopo un blitz della Finanza tra Genova, La Spezia e Sanremo. Con l’accusa di «corruzione», sono scattati gli arresti domiciliari per il governatore della Liguria, Giovanni Toti

Arresti domiciliari anche per Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti e braccio destro del governatore. Custodia cautelare in carcere per Paolo Emilio Signorini, attuale amministratore delegato e direttore generale di Iren. I reati contestati riguardano  l'epoca dei fatti in cui era presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e Iren dunque è estranea a questa situazione.

Iren in una nota fa infatti sapere che: 

«ha appreso stamane dalla stampa dell’applicazione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti dell’amministratore delegato Paolo Signorini disposta dall’Autorità Giudiziaria di Genova. I reati contestati e riportati nel comunicato stampa della Procura della Repubblica di Genova sono riferiti al suo precedente ruolo di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e non riguarderebbero quindi Iren. Il Gruppo ha già attivato le procedure necessarie a garantire da subito piena continuità aziendale ed è stato convocato entro il primo pomeriggio della giornata odierna un consiglio di amministrazione straordinario per l’attribuzione temporanea delle deleghe.».

Gli altri coinvolti sono: l’imprenditore portuale Mauro Vianello, il consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada, Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa (rappresentanti della comunità riesina di Genova) e Venanzio Maurici. Ai domiciliari il terminalista Aldo Spinelli, ex presidente del Livorno calcio.

Le accuse verso Toti

Giovanni Toti, secondo la Procura, avrebbe ricevuto denaro per agevolare pratiche edilizie per due supermercati di Esselunga, velocizzare il rinnovo di concessioni portuali e trasformare spiagge da libere a private. Secondo gli inquirenti, Toti avrebbe accettato e ricevuto in più tranche 74.100 euro dagli imprenditori del settore logistica e immobiliare Aldo e Roberto Spinelli - il primo ai domiciliari, secondo raggiunto dal divieto di esercitare la professione - verso il “Comitato Giovanni Toti”, a volte come finanziamenti per la partecipazione a cene elettorali. In cambio si sarebbe impegnato a "trovare una soluzione" per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse dei due imprenditori e pendente negli uffici regionali; velocizzare il rinnovo rinnovo per 30 anni della concessione del Terminal Rinfuse alla società Terminal Rinfuse Genova srl, controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.

Il presidente della Liguria si sarebbe attivato anche per assegnare agli Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile Itar e Carbonile Levante e un’area demaniale di Aspi-Società Autostrade, oltre ad agevolare l’imprenditore nella pratica del tombamento di Calata Concenter. Infine in concorso con il suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, è accusato di aver accettato la promessa di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga raggiunto dalla misura interdittiva all'attività d'impresa, un "finanziamento illecito" per il "pagamento occulto" di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo di Genova per la campagna elettorale comunale del 12 giugno 2022. In cambio Toti avrebbe promesso di sbloccare due pratiche di Esselunga in Regione relative all'apertura di due supermercati a Sestri Ponente e Savona.

Le accuse a Signorini

L'amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, è stato arrestato e sottoposto alla custodia cautelare in carcere nell'inchiesta della Procura di Genova sulle presunte corruzioni anche a vantaggio del presidente della Liguria, Giovanni Toti, per sbloccare pratiche edilizie e concessioni. Signorini è accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio quando ricopriva la carica di presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

Gli viene contestato di aver ricevuto-accettato dall'imprenditore Aldo Spinelli soldi e utilità per accelerare una serie di affari a cominciare dal rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse. L'attuale ad e direttore generale di Iren avrebbe ricevuto 15mila euro in contanti, 22 soggiorni di lusso a Montecarlo nell’Hotel de Paris di Monte Carlo inclusivi di giocate al casinò, servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici e un posto al Master di tennis di Monte Carlo, fiches per giocare al casinò del principato, una borsa Chanel e un bracciale in oro Cartier da 7.200 da regalare.

Spinelli avrebbe anche offerto un incarico da 300mila euro a Signorini una volta terminato il mandato all'Autorità portuale e la possibilità di utilizzare le sue carte di credito durante un viaggio programmato a Las Vegas. Un altro imprenditore, Mauro Vianello che con la Santa Barbara srl è attivo nel settore degli affari concernenti i trasporti, comunicazioni e servizi di prevenzione, vigilanza e primo intervento antincendio nel porto di Genova, gli avrebbe fornito un'auto per rientrare da Montecarlo, pagato fatture da migliai di euro, regalato un Apple Watch e un soggiorno vacanziero in una delle proprie case. In cambio sarebbe stato disposto l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della società Santa Barbara S.r.l.

Il coinvolgimento dei clan

Cozzani, secondo la Procura, è accusato di corruzione per l'esercizio della funzione e corruzione elettorale aggravata al fine di agevolare Cosa Nostra e il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.

Sempre secondo la Procura, guidata da Nicola Piacente, Cozzani, per le elezioni del 20-21 settembre 2020 avrebbe promesso assieme agli indagati Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa - esponenti della comunità Riesi a Genova - posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità siciliana di Genova (almeno 400 preferenze) verso la lista del presidente Toti. In particolare i voti sarebbero stati indirizzati verso Stefano Anzalone (indagato senza aggravante mafiosa) e altri candidati. Giovanni Toti risponde di corruzione elettorale in concorso ma senza l'aggravante mafiosa. Anzalone avrebbe offerto ai fratelli Testa il sostenimento (vitto e soggiorno) a Genova nel periodo subito precedente la chiamata alle urne, fra il 10-19 settembre 2020. L'inchiesta dei militari della guardia di finanza, condotta con intercettazioni e pedinamenti, è partita a La Spezia ed è stata trasferita per competenza nel capoluogo ligure.

I sequestri

Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.

Notizia in aggiornamento